Illustrazioni di Cecilia TurchelliProtezioni MTB: consigli su come sceglierle e quali usare Claudio Riotti 28 Novembre 2022 Wiki Bike Pietre. Radici. Rami. Ghiaia. In sella alla nostra mountain bike stacchiamo la spina e vogliamo solo divertirci, a tutta velocità, cercando di avvicinarci al nostro limite, tecnico e fisico. Così facendo, però, corriamo il rischio di sottovalutare i pericoli sparsi sui nostri itinerari, specie quelli che incontriamo in discesa quando ci avventuriamo per un’escursione in montagna o nei sentieri di un bike park. L’importanza delle protezioni in mtb Se nel mondo del cross country le protezioni (eccetto l’immancabile caschetto) sono ritenute superflue, in ambito all-mountain ed enduro queste sono molto importanti. A maggior ragione se frequentiamo il mondo gravity e il downhill, in cui le protezioni sono doverose, sono più robuste e studiate per impatti più forti. In questo articolo ci rivolgiamo a tutti gli amanti della MTB, dagli escursionisti che apprezzino sentieri variegati da pedalare a coloro che preferiscano discese veloci e tecniche. Discese che a volte nascondono piccole insidie con gli annessi rischi. Una buona e stabile protezione ci permette, anche a fronte di una scivolata o di una caduta con impatto, di poter limitare o evitare le escoriazioni e gli ematomi su testa, schiena, ginocchia e gomiti. Soprattutto, possiamo finire il giro (se non ci sono storte o distorsioni) e anche girare il giorno dopo se si tratta del weekend o di una vacanza in bike. A fronte di una spesa molto inferiore a quella della bici, un buon set di protezioni ci dà la possibilità di scendere più in sicurezza e prolungare il nostro riding. Quali protezioni mtb ci sono in commercio? Per evitare i rischi e ridurre al minimo le conseguenze di una caduta dobbiamo conoscere le varie protezioni per MTB in commercio. Dalla testa alle gambe, il segreto per non farsi male (unito a un’ottima conoscenza dei propri limiti, che è sempre il primo elemento da tenere presente) sta nel saper riconoscere le protezioni migliori. Oggi lo sviluppo tecnologico dei materiali permette ai biker di indossare le protezioni senza sembrare dei RoboCop in bicicletta. Sempre più leggere e poco ingombranti, il livello di sicurezza delle protezioni sta crescendo rapidamente. Protezioni mountain bike omologate Primo consiglio: verificare che le vostre protezioni siano omologate e certificate con il marchio CE. Garanzia di qualità e sicurezza. Secondo: ricordarsi il vecchio adagio “Chi più spende, meno spende”, che quasi sempre è valido a parte poche eccezioni. Ovvero: spendendo qualche euro in più ci si assicura di comprare prodotti di qualità migliore. Prodotti più sicuri e più duraturi, considerato che l’uso intensivo delle protezioni (che a ogni uscita vengono a contatto con sudore, terra, fango, ecc.) ci costringe a lavarle di frequente, talvolta anche in lavatrice. Le protezioni da usare in MTB Ecco quindi un breve elenco delle principali protezioni, dai piedi alla testa, per seguire l’ordine in cui (in genere) le indossiamo. Protezioni MTB per piedi, stinchi e caviglie: calze protettive Alcuni marchi specializzati hanno lanciato sul mercato delle calze lunghe che coprono tutto il polpaccio, in apparenza simili alle tradizionali calze sportive. Ma a ben guardare, si scopre una fascia morbida di protezione degli stinchi. Con pannelli sottili ma protettivi, dotati di tecnologie memory foam, in grado di assorbire gli urti (dal semplice pedale flat che sbatte contro lo stinco, caso classico, agli urti più forti in caso di caduta). Si indossano come una calza ma sono molto di più. Ginocchiere È opinione (ed esperienza) comune: le ginocchia, in caso di caduta, sono la parte più esposta e sensibile agli infortuni. Essenziale dunque proteggerle. Sono il primo acquisto da fare insieme a casco e guanti quando si sceglie di provare i percorsi escursionistici. Esistono due tipi fondamentali di ginocchiere: corte, che proteggono solo il ginocchio, generalmente in materiale più morbido e lunghe, che coprono tibia e stinchi (alcuni marchi propongono modelli con parastinchi rimovibili). Quindi le protezioni possono essere morbide o rigide. Le prime sono più confortevoli, realizzate in tessuto come neoprene e con materiali in grado di irrigidirsi con l’urto. Le seconde presentano un guscio in plastica che circonda la rotula e copre lo stinco; sono sicuramente più resistenti alle “grandi” cadute e quindi pensate per il mondo del gravity. Quali scegliere? Dipende anche dal vostro stile di guida e dai percorsi che frequentate. Sul mercato oggi troviamo knee pads altamente performanti, realizzati con materiali simili a gel, discretamente morbidi, che al contatto con il terreno in caso di caduta si induriscono in una frazione di secondo. Sono i cosiddetti fluidi “non newtoniani” o polimeri elastomerici: a fronte di un urto, il materiale si indurisce proteggendo l’articolazione, per poi tornare alla sua consistenza iniziale. Come scegliere? Se possibile, prima dell’acquisto le ginocchiere vanno indossate. Possiamo provare il feeling con il modello e valutarne la taglia. Devono aderire perfettamente all’articolazione del ginocchio: né troppo strette né troppo larghe. Alcune tra quelle in commercio sfruttano strisce di silicone che, facendo presa su coscia e gamba, rimangono “incollate” per tutta la pedalata, ovvero non si spostano, non scendono e ci assicurano così di poterle indossare in partenza e toglierle all’arrivo. Altri modelli hanno invece cerniere laterali che permettono di togliere (e mettere) le ginocchiere senza doversi levare le scarpe: una grande comodità. Attenzione che le cerniere non diano fastidio creando sfregamenti durante l’uso intensivo. A sinistra un modello di ginocchiera mtb corta e morbida, a destra un modello più coprente e con gusci rigidi. Protezioni MTB per coccige e fianchi: pantaloncini In commercio troviamo modelli di pantaloncini con fondello che contengono protezioni laterali. Flessibili e traspiranti, anatomici come i tradizionali fondelli da ciclista, hanno il vantaggio appunto di contenere placche protettive realizzate in materiali viscoelastici o memory foam che assorbono gli urti, specialmente sul coccige (parte bassa della schiena) e sulla zona esterna della coscia. Gomitiere Esistono diversi tipi di gomitiere: morbide (ormai le più diffuse, che garantiscono adeguati standard di sicurezza) e rigide, che contengono dunque elementi in plastica dura. Quali scegliere? Tenete un occhio di riguardo per la forma: le più indicate sono le gomitiere che riproducono l’effetto di un braccio piegato. Infatti, è quella la posizione che va mantenuta in MTB in discesa, gomiti larghi e sguardo avanti, come indichiamo nel nostro tutorial sulla guida in mtb. Due modelli di gomitiere per mountain bike: a sinistra morbida e a destra con snodo e materiale plastico più rigido. Le protezioni MTB per il busto: maglie con protezioni Colonna vertebrale, torace, spalle. Il busto è una parte importante da proteggere, anche se molto spesso ce ne dimentichiamo: organi vitali, ossa e articolazioni molto sensibili. Esistono un numero infinito di soluzioni sul mercato, vediamo le più usate, cominciando dalle maglie intime con protezioni. Maglie smanicate, a maniche corte o lunghe con protezioni integrate. Grazie ai tessuti tecnici utilizzati garantiscono la giusta traspirazione e ventilazione. Tutte contengono un paraschiena (generalmente apposto tramite una cucitura nella parte alta della schiena e realizzato con i già citati materiali speciali che s’induriscono al contatto con il terreno). Altri modelli hanno il paraschiena e anche la protezione per il petto: quest’ultima spesso si può applicare e togliere grazie a chiusure con zip o velcro. Per chi ricerchi un prodotto completo di protezioni per spalle e gomiti, inoltre, sul mercato esistono pettorine a maniche lunghe con paraschiena, protezione per il petto, protezioni per le clavicole, le spalle e i gomiti. Le protezioni MTB per il busto: pettorine e paraschiena Tanti i modelli di paraschiena in commercio. Anche per questo accessorio vale la distinzione di base: se si pratichino discipline come il dowhnill servirà puntare su un prodotto particolarmente completo con placche più resistenti (costituite in genere da segmenti in polipropilene). Per chi invece prediliga l’escursionismo, vi sono tante soluzioni pensate per singole parti del busto o integrate nella maglia. Dai tradizionali protettori per la sola colonna vertebrale, che s’indossano come uno zainetto, agli smanicati con protezione per la colonna verticale (costituita di placche in materiali leggeri, memory foam e dalle spiccate capacità di assorbimento degli urti) che si indossano come un tradizionale gilet, con una cerniera sul petto e che lasciano libera la fascia addominale. Le protezioni mtb per il busto: zaini con paraschiena integrato L’ultima frontiera dei paraschiena, la più apprezzata dai biker che amino l’enduro, è quella degli zainetti con protezione incorporata. Uno scudo protettivo in grado di assorbire gli urti è collocato esternamente o internamente allo zaino. In questo modo abbiamo una capienza intorno ai 15/20 litri e sicurezza e comodità in un colpo solo. Le protezioni per la testa in mountain bike: il casco È la regola numero uno del biker: mai uscire senza casco. Il casco deve essere funzionale, sempre ben allacciato e tenuto con le dovute attenzioni. Molti ancora non sanno che il caschetto aperto va regolato con la “Y” delle cinghiette posizionata esattamente sotto all’orecchio. In ogni altro modo il casco è meno stabile in caso di urto e può diventare addirittura pericoloso indossarlo. A sinistra un caschetto mtb “all mountain” con protezione estesa sulla nuca, a destra un casco integrale moderno per enduro dotato di molte prese d’aria. Quale modello scegliere? I caschi da enduro si caratterizzano per una forma più ampia e coprente sulle orecchie e sulla nuca rispetto a quelli da xc. Se amaste le discese tecniche e veloci (ma vi sembri troppo indossare un casco in stile downhill), oggi si trovano in mercato alcuni modelli con mentoniera rimovibile. In questo modo è garantita la massima protezione solo quando lo desideriate: in salita si può riporre nello zaino, mentre in discesa vi darà tutta la sicurezza di un “full-face”. Attenzione ai caschi da downhill: ne esistono vari tipi, in carbonio o in materiale composito, e sono ben diversi da quelli da motocross. Questi ultimi sono omologati per i motocicli (mentre i primi no) e risultano ben più pesanti dei caschi da dh. Per una scelta più consapevole vi invitiamo ad approfondire l’argomento leggendo la nostra guida alla scelta del casco mountain bike. Le protezioni per volto e occhi in mtb: occhiali e maschere La moda è in continua evoluzione. I colori fluo spopolano. L’imperativo, anche in sella, sembra di essere riconoscibili e sempre al passo con le tendenze. Occhiali e mascherine, però, non rispondono solo ai canoni del fashion. Proteggono, innanzitutto. E quindi evitano che sassolini, polvere, ma anche rami e qualsiasi “oggetto volante non identificato” ci colpiscano, per di più in una parte tanto sensibile e preziosa del corpo come gli occhi. Quali scegliere? Gli occhiali mtb classici sono perfetti per tutte le discipline. Le lenti trasparenti sono indicate per la stagione invernale, le uscite notturne oppure per i boschi fitti, dove la visibilità è scarsa anche in una bella giornata estiva. Le lenti da sole o fotocromatiche servono per proteggersi dal sole più intenso sui percorsi esposti e nelle escursioni ad alta quota. La scelta delle lenti resta comunque una cosa molto soggettiva e sul mercato troviamo tantissimi modelli di occhiali mtb con lenti intercambiabili. Le protezioni per volto e occhi in mtb: le mascherine La mascherina per mtb, importata dal mondo dello sci, è invece indicata per il downhill o l’enduro agonistico: fondamentale il ruolo del grande elastico che stabilizza la lente al viso, impedendo alla maschera di muoversi, anche quando le sollecitazioni del terreno, salti, rampe e paraboliche scuotono il biker. Tuttavia la mascherina mtb può essere usata anche nell’all mountain, quando c’è molta polvere oppure fa molto freddo (evitando così di far lacrimare gli occhi). Un moderno paio di occhiali mtb con “monolente” intercambiabile e una mascherina per enduro e downhill. Le protezioni per le mani in mtb: guanti Last but not least, ultimi ma non meno importanti, i guanti mtb. Il rivestimento in gel presente su alcuni modelli protegge il palmo in caso di caduta (parte decisamente soggetta ad abrasioni e tagli) oltre ad aumentare il grip su manopole e leve dei freni. Non bisogna dimenticarsi, inoltre, che a seconda dei modelli i guanti assorbono sensibilmente le vibrazioni del terreno sconnesso tipico dell’off-road. Se un tempo la distinzione era netta, dita corte/estate, dita intere/inverno e anche ortodossa (per motivi di temperatura), oggi tanti biker prediligono guanti più coprenti in tutte le stagioni. Del resto sul mercato vi sono modelli adattissimi anche alle temperature estive, realizzati in tessuti forati e traspiranti. Le protezioni per i biker mtb più esigenti: il neck brace Il neck brace è un tutore per il collo che protegge dal colpo di frusta ed evita che la testa, in caso di caduta, compia violenti e bruschi movimenti (in avanti o indietro), che possano causare gravi danni alla colonna vertebrale. Il neck brace è da anni nel mercato delle protezioni, ormai però in pochi lo utilizzano e si vede solo nel dh o tra chi frequenti regolarmente i bike park con le piste più impegnative. Lo si usa in coppia con il casco integrale (da freeride e dh). Attenzione: il neck brace non è un’alternativa alla protezione per la schiena. Anzi, potrebbe essere considerato come un complemento accessorio dello stesso paraschiena. Protezioni mtb per bambini E se il mio pargolo decidesse di volermi accompagnare sui trail? Anche se spesso è il padre che “spinge” il bimbo a seguire le sue orme, tuttavia esistono online alcuni modelli di protezioni mtb per bambini, di diverse marche e molto validi. Il problema è la scelta dei prodotti: a parte i caschetti aperti, è difficile vedere nei negozi ginocchiere e gomitiere professionali da bambino. Sul web invece si trova di tutto, ma il consiglio è di valutare bene prima di ogni acquisto online, pure per il fatto che il futuro o la futura biker cresceranno in pochi mesi. Comunque sia, un buon casco, sempre ben allacciato, è la prima cosa da far accettare al bimbo se questi abbia l’intenzione di cimentarsi con le due ruote. Senza non si va. Evitate le protezioni da skate/rollerblade se potete, sono concepite per altri tipi di urti e situazioni; piuttosto provate a usare delle gomitiere taglia S come ginocchiere (provato, funziona) oppure se avete confidenza scegliete assieme al negoziante il prodotto da far arrivare in negozio. Le protezioni mtb usate: c’è da fidarsi? Anche se è un capitolo inusuale in un tutorial per protezioni, riallacciandomi al paragrafo precedente esistono centinaia di forum e mercatini di accessori mtb usati, e tra questi le protezioni. È possibile trovare molti articoli “seminuovi” a poco prezzo, anche per bambini o perlomeno taglie piccole. Qui il consiglio è trovarsi direttamente con il venditore per provare i prodotti e stabilire le condizioni di questi ultimi: devono essere in buono stato e usati poco. Come tutti gli accessori a contatto con la pelle, a causa dell’uso e del sudore possono crearsi odori non proprio salutari che spesso una buona dose di detersivo e ammorbidente riesce a coprire al momento dell’acquisto. Di certo il risparmio sarà evidente, poi sta alle preferenze personali di ognuno di noi. Conclusioni Abbiamo visto come il mondo delle protezioni mtb sia ricco di proposte in continua evoluzione. Il primo consiglio è di provare e sperimentare quale sia la protezione giusta per voi su ogni parte del corpo a seconda dell’uscita e del luogo in cui girate. Siate certi che la taglia sia giusta e a ogni uscita controllate lo stato delle vostre protezioni. Per il lavaggio e la pulizia delle protezioni attenetevi sempre alle indicazioni dell’azienda produttrice: solo alcune tipologie di prodotti sopportano i lavaggi in lavatrice. Infine, con l’esperienza e con qualche scivolata capirete che le migliori protezioni sono quelle che in bici “non si sentono”, cioè creano meno fastidio possibile; è ovvio che queste debbano anche fare il loro dovere in caso di caduta, quindi non devono spostarsi durante gli urti e l’uso. La cosa fondamentale resta sempre una: tenete un margine di sicurezza del 20-30% in ogni vostra uscita in mtb. La prima protezione è il nostro cervello, con l’intelligenza e la pratica che ogni giorno accumuliamo. Guidando con margine ci divertiamo di più e il rischio di commettere errori e di cadere diminuisce. Buone pedalate! Articolo scritto in collaborazione con: Giulio Masperi.