Leogang, Austria, una gara incredibile, la più spettacolare mai vista negli ultimi tempi: Aaron Gwin rompe la catena al cancelletto di partenza ma vince ugualmente la sua seconda gara della Downhill World Cup 2015

Le premesse c’erano tutte ma la realtà ha superato di gran lunga la fantasia in questa terza tappa della UCI Downhill World Cup 2015 a Leogang, in Austria. Partiamo con le qualifiche di sabato: un velocissimo Loic Bruni, tra i favoriti, commette un errore e cade, quindi partirà tra i primi durante la manche di gara.

Sorpresa per Connor Fearon, giovane rider australiano da molti già definito “erede di Sam Hill”, che corre con i pedali flat (e non “a sgancio”, come il resto degli atleti), si piazza secondo davanti a Remy Thirion, il francese esperto di piste ripide e tecniche. Aaron Gwin è primo e quindi già in qualifica lascia intendere che i giochi saranno molto serrati.

La gara ha poi visto il ripetersi dello stesso ordine della classifica, con l’aggiunta di Troy Brosnan quarto e Greg Minnaar quinto, ma con molte precisazioni da fare: Loic Bruni scende con un tempo di tutto rispetto e si siede sulla hot seat per diversi minuti; sembra un tempo imbattibile ma non basta, replicare quello che ha fatto Gwin a Lourdes è difficile. Le condizioni comunque cambiano, il forte vento di inizio gara cala e gli ultimi rider nelle sezioni pedalate dei salti hanno meno resistenza frontale.

I tempi si abbassano fino alla run di Thirion, spettacolare ed efficace. Scende Fearon, sembra al limite, rischia il tutto per tutto sul salto finale uscendo brevemente dalle fettucce ma non è squalificato. Tempo migliore. Grande prestazione per il 21enne australiano, sempre vicino ad ottenere grandi risultati in passato ma ogni volta perseguitato da rotture o cadute.

Scende Gwin, silenzio. Al cancelletto parte e rompe la catena, tutti si accorgono, lui guarda giù ma prosegue.

E qui accade l’impossibile: con una run perfetta, dove la fluidità e il mantenimento della velocità sono state sublimi, Aaron Gwin taglia il traguardo staccando il miglior tempo, 3:34.354 contro il 3:34.399 di Fearon, 0,045 di distacco, un battito di ciglia.

Il pubblico di Leogang è in visibilio, lo scorso anno qui Gwin era sceso senza copertone posteriore avendo bucato, infiammando gli animi delle migliaia di fans.

Quest’anno passerà alla storia per la miglior run al mondo senza catena, un gesto che fa pensare, in una pista dove comunque in molti posti si poteva rilanciare, e la frase del commentatore Claudio Caluori ribadisce il concetto: se Gwin può fare questo, il resto dei rider cosa dovrà inventarsi per batterlo?

Nelle donne mantiene la leadership Rachel Atherton, seconda Tahnee Seagrave e terza Emmeline Ragot, stessi piazzamenti della tappa di Fort William di settimana scorsa, con una notevole eccezione di Manon Carpenter, squalificata per essere uscita dal percorso sull’ultimo salto a causa del vento laterale, scavalcando purtroppo il paletto che delimita la pista.

Gli italiani alla downhill world cup a Leogang

A questo giro purtroppo solo Carlo Caire del team AB Devinci – Argentina Bike riesce a qualificarsi nei primi ottanta, terminando la gara in 79esima posizione anche lui con una caduta sull’ultimo salto. Ottima Alia Marcellini del GB Rifar Team che alla sua prima Downhill World Cup del 2015 si piazza 16esima in sella alla sua Mondraker Summum Carbon. Tutti gli altri piloti hanno avuto problemi con la tecnicità del tracciato, il fango e la pressione che hanno giocato brutti scherzi nelle qualifiche.

Ed ecco la run che è entrata di diritto nella storia della downhill mondiale:

Le classifiche

 

A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!