L’azienda islandese Lauf, produttrice di forcelle mtb in carbonio monoscocca specifiche per fat bike, xc e ruote plus, ha invitato BiciLive.it come unica testata giornalistica italiana per la sua presentazione in Islanda.

Insieme al distributore per l’Italia Charlie-srl siamo volati nella “terra del ghiaccio e del fuoco, del sole di mezzanotte e delle sorgenti calde” (citando i mitici Led Zeppelin), a scoprire come si comportano le nuove forcelle 2015 proprio sui trail dove cinque anni fa sono nate.

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credit: © Arnold Bjornsson

Premessa

Chiamarla presentazione è estremamente riduttivo visto che i ragazzi di Lauf, Benedikt Skulason, capo ingegnere e fondatore insieme al socio Gudberg Björnsson, più Johann Baldursson, Bergur Benediktsson e tutto il loro staff hanno organizzato un’esperienza davvero superlativa.

Chiaro, sta tutto nel far sentire a proprio agio i giornalisti, trattarli bene proponendo viaggi in posti stupendi per far parlare bene dei propri prodotti… ebbene, sì e no.

Se a volte è palese che vi sia una sorta di “condimento” per accattivarsi le simpatie dei media ed avere recensioni positive, questa volta è stato diverso: l’atmosfera che si respirava era rilassata e per niente “europea”, nulla a che vedere con i nostri ritmi serrati e schemi da rispettare.

L’Islanda, come ho ben presto scoperto, è una terra stupenda ma imprevedibile che necessita di adattabilità e “piani B” in gran quantità, il meteo è padrone sovrano e noi siamo solo delle piccole pedine nelle sue mani. Ma tutto è andato per il meglio (con qualche imprevisto e cambi di programma, ovviamente) ed è stato un product launch davvero ben riuscito, in parte ovviamente per le location ma soprattutto per l’entusiasmo, la passione e il calore che i ragazzi di Lauf ci hanno trasmesso.

Al press camp non solo giornalisti ma anche distributori da tutto il mondo, persino dalla Thailandia (Lauf è distribuita in 21 paesi nel mondo), personaggi famosi, pro della mtb e del bike trial, i ragazzi islandesi super disponibili. C’era una troupe che seguiva quattro rider 24 ore su 24 per un video, fotografi locali e non. Alla fine si trattava di un gruppo di più di trenta persone da mobilitare e gestire, una cosa di certo non facile soprattutto tenendo conto che era il primo press camp per l’azienda islandese.

La presentazione dei prodotti, tanto per ribadire il concetto del clima “easy going“, si è svolta solo l’ultima sera, a Reykjavik, negli uffici della sede, anziché all’inizio come di norma per questi eventi, perché ci hanno detto: prima provate le nostre forcelle sui nostri trail, respirate quest’aria e immergetevi nell’atmosfera surreale dell’estate islandese (il sole non tramonta mai, N.d.r)… poi ci direte.

Dopo tre giorni di escursioni, pranzi, cene insieme (e notti insolitamente soleggiate), lo spirito era molto alto: tre giornate di avventure vissute come se tutto fosse un viaggio organizzato per un gruppo di rider di nazionalità ed estrazioni diverse e non giornalisti e distributori. Posso dire di essermi innamorato dell’Islanda ed essermi fatto un’idea ben precisa delle forcelle Lauf. 

 

Trail Racer Boost 148 e Carbonara, anche per ruote “plus”

Veniamo ai prodotti: le forcelle in carbonio Lauf pesano circa un chilo, quindi mediamente 500 grammi più leggere di una forcella tradizionale da xc, hanno 60 mm di escursione e si dividono in tre modelli:

  • la Trail Racer, la prima nata, 990 g, per xc, versione per ruote da 27,5″ o da 29″, gomme fino a 2,35″;
  • la nuova Trail Racer 148 Boost, 1.040 g, che ospita sia ruote da 29″ x 2,5″ sia 27,5″plus x 3″.
  • L’altra novità è la Carbonara per fat bike, 1.100 g, che presenta una battuta da 150 mm e passaggio ruota fino a 4,8″ ma può ospitare anche le 29 plus fino a 29″ x 3″

Tutti e tre i modelli costano 1.199 euro l’uno, un prezzo sicuramente importante ma determinato da molti fattori, tra i quali lo sviluppo e la ricerca del sistema LSS, Lauf Spring System, che analizzeremo a breve.

Sono il massimo della semplicità e sono costituite da due parti interamente in carbonio: il corpo principale formato dai due “steli” e il canotto conico, più la parte flottante che costituisce l’unica massa sospesa dall’esiguo peso di 260 grammi, che ospita il perno passante da 15 mm e il supporto per il freno a disco (con dimensione minima del rotore da 180 mm).

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Il dettaglio delle lamelle ammortizzanti in materiale balistico S2 del sistema LSS

Le due parti sono collegate tramite quattro serie da tre lamelle l’una di fibra di vetro balistica S2, quindi un totale di 12 “foglie” (lauf significa foglia in islandese), le quali sono “annegate” nelle due parti in carbonio. La forcella funziona sfruttando il principio elastico del materiale composito (scelto specificamente dopo molte prove, test di lunga durata sulla resistenza e l’affidabilità e decine di prototipi), il quale non “rimbalza” come potrebbe fare il carbonio ed è comunque molto resistente (guardate la gallery, abbiamo provato a spezzarle con pessimi risultati).

Le forcelle mtb Lauf sono state ideate per offrire un prodotto leggero, senza alcuna manutenzione, dotato di un ottima rigidità laterale e con una sensibilità impareggiabile sulle piccole asperità, perché non c’è l’attrito statico tipico delle forcelle idrauliche a molla o ad aria. Su questo punto è meglio chiarire subito: le Lauf non sono oggettivamente paragonabili a delle forcelle tradizionali, ed essendo un prodotto praticamente “unico” non è facile valutarne pregi e difetti restando obbiettivi.

Sono disponibili in due differenti durezze: TR Boost Regular per rider sopra i 65 kg e Light per rider sotto i 70 kg; Carbonara Regular per rider sopra gli 80 kg e Light sotto gli 85 kg.

Inoltre la Trail Racer si può scegliere tra nove colori differenti mentre la Carbonara è disponibile in tre colorazioni.

Lauf Trail Racer Boost 148, la prova

Il giro del sabato è stato lungo e ricco di terreni diversi, ottimo per un test adeguato. Credit: laufforks.com

Il giro del sabato è stato lungo e ricco di terreni diversi, ottimo per un test adeguato. Credit: laufforks.com

Ho trascorso un venerdì di fine giugno tra viaggio in aereo, ritrovo dei giornalisti e transfer dall’aeroporto a Reykjavik e poi a Thorsmork, tre ore a bordo di “super furgoni” 4×4 con ruote giganti, grigliata di benvenuto e relativa serata di conoscenze. Tutto ciò non aveva scalfito minimamente le mie energie. L’aria frizzante islandese (circa 15° di giorno) e il sole notturno sembravano dare una carica in più a tutti i ragazzi coinvolti nel press camp.

Il sabato mattina ogni rider poteva scegliere tra fat bike o 29″ da xc e prepararsi per la prima escursione. Io ho scelto una Focus Raven 29″ in carbonio equipaggiata con la Trail Racer Boost e siamo partiti tutti insieme, circa venti rider impazienti di conoscere queste forcelle e gustare gli incredibili panorami dell’Islanda.

I trail sui quali abbiamo pedalato sono ciò che si può trovare maggiormente in queste zone, ci hanno spiegato: scorrevoli, ben tenuti, single track o double track veloci conditi da brevi strappi in salita e discese divertenti a seconda di dove ci si trovasse, o lunghe salite serpeggianti sui fianchi delle alture circostanti con relative discese mai troppo tecniche a parte qualche tratto su roccia viva, peraltro molto “grippante”.

La Trail Racer Boost mi è subito piaciuta, avevo provato la TR normale solamente in fiera ad Eurobike 2014 e questa versione leggermente maggiorata mi è sembrata molto più robusta. Una nuova distribuzione delle fibre e “steli” (se vogliamo chiamarli così) più spessi di 2,5 mm e più larghi di 15 mm garantiscono più rigidità.

La particolarità delle forcelle Lauf a mio avviso è, oltre ovviamente al look fuori dal comune, la grande sensibilità ad inizio corsa e la progressività della forcella verso il fondocorsa, evento comunque raro che si è verificato solo una volta in due giorni di riding intenso.

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Sulle salite il minor peso dell’anteriore facilita il superamento di ostacoli e strappi ripidi. Credit: © Arnold Bjornsson

Dei fork bumper in gomma, maggiorati e più morbidi sono presenti per scongiurare danni alla struttura principale, infatti non si avverte nessun colpo secco nel caso si arrivasse al termine dei 60 mm di escursione, i quali sembrano pochi ma si riescono a sfruttare veramente bene. 

Sui single track e sugli sterrati, fino ad arrivare alle strade per i 4×4 piene di ciottoli di medie dimensioni, la parola chiave con la Lauf è: velocità. Ad andatura sostenuta infatti la Lauf si mangia letteralmente le piccole asperità, grazie ad una risposta molto veloce del sistema LSS.

Se il terreno diventa più dissestato il comfort diminuisce e bisogna sfoderare una certa tecnica per mantenere la traiettoria impostata, ma teniamo conto che la Trail Racer non è stata pensata per questo. La rigidità laterale è molto buona, in curva è reattiva e restituisce al rider ogni input o pompata che viene data. Nei rilanci e nei fuori sella non si avverte nessun fastidioso ondeggiamento, anzi la TR Boost resta molto attiva ad ogni input del rider, lo stesso vale per la salita.

In frenata è molto sincera, copia le asperità in staccata e difficilmente dà la sensazione di aver finito la corsa, proprio per la progressività di cui abbiamo parlato prima.

In tutti i frangenti comunque la leggerezza dell’anteriore dona più manovrabilità alla bici e una risposta più veloce nei cambi di direzione.

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La Specialized Fat Boy con la Carbonara, sui trail di Heidmork, Islanda. Credit: © Arnold Bjornsson

 

Lauf Carbonara, la prova

La sorella maggiore delle altre due Lauf è la Carbonara, insolito nome italiano per questa forcella da fat bike e ruote 29+. Battuta da 150 mm, rake da 51 mm anziché i 49 mm (per offrire un pizzico di stabilità in più) della TR Boost e un aumento di peso di 60 g.

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La Lamere con gomme tubeless e cerchi in carbonio, accoppiata alla Carbonara, possono creare dipendenza… Credit: © Arnold Bjornsson

Piccola parentesi: dopo il test della fat bike Rose The Tusker che ho pedalato per circa un mese (dotata di forcella Rock Shox Bluto da 80 mm) e molte altre prove di fat bike con forcelle rigide (tra cui una Elray) e ammortizzate, posso dire di essermi fatto un’idea abbastanza dettagliata del “mondo fat”.

Quindi, tornando all’Islanda, il secondo giorno ci siamo spostati a Heidmork, vicino a Reykjavik, per un test back to back di tutte le mtb a disposizione su un circuito molto divertente costituito da un anello (in riva al lago e su una collina) che presentava tutte le caratteristiche adatte a spremere le Lauf e le relative bici su cui erano montate.

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Il sorriso è spontaneo quando si prova questo missile terra-aria. La fat più leggera mai testata, sotto i 10 kg…

 

Una Specialized Fatboy in alluminio e una Lamere completamente in carbonio (cerchi tubeless compresi) sono state le mie scelte per testare la Carbonara. Il fatto di cambiare una bici dopo l’altra ha veramente contribuito all’analisi dei vantaggi che comporta la forcella Lauf, oltretutto era disponibile una bici fat con forcella rigida per avere un paragone immediato.

La Lauf Carbonara è la forcella ideale per chi vuole aggiungere comfort alla propria fat bike senza un aumento di peso pari a quello di una sospensione tradizionale, e la vedo indicata soprattutto per chi affronta lunghi giri alpini sia estivi che invernali o gare di lunga durata su neve, sabbia o simili. 

Molto rigida e precisa, migliora la guida della fat anche in curva e in frenata dove spesso la gomma maggiorata e la flessione degli steli di una forcella rigida possono rendere l’avantreno molto saltellante e imprevedibile. Con la Carbonara l’effetto “hovercraft” di una fat bike si amplifica e aumenta la confidenza anche nei tratti più dissestati: c’era una serie da sette gradini abbastanza spaziati in legno che ho provato ad affrontare sia in discesa sia in salita e non ho avuto nessun problema, né fondocorsa o contraccolpo, ciò a confermare la progressività della corsa di questo gioiellino in carbonio e fibra di vetro.

Nei rilanci e in salita presenta le stesse caratteristiche della TR Boost, nessun ondeggiamento fastidioso, anzi, sempre quella sensazione di copiare tutto e aggiungere al contempo grip e maneggevolezza alla ruota anteriore.

 

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Tre elicotteri a disposizione dei media, della troupe per i video e dei distributori.

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Pat Smage e Liz Sampey, vincitori della gara fat bike “Into the Glacier”

Islanda, il sole a mezzanotte

Il sabato sera bbiamo anche visitato la cava di ghiaccio Into the Glacier (che abbiamo raggiunto con un indimenticabile volo in elicottero) scavata sotto uno dei ghiacciai più grandi d’Europa, il Langjökull, e partecipato ad una garetta a cronometro nel suo interno.

La gara, svoltasi completamente sul ghiaccio, dopo una cena “molto fresca” consumata sulle panche di ghiaccio nella grotta principale, è stata un ulteriore test della Carbonara su un terreno particolarmente ostico per via delle canaline che si erano formate dopo diversi giri (il fondo in molti punti era una sorta di ghiaccio triturato) e alcune passerelle in legno molto scivolose.

Anche qui la conferma delle sensazioni provate sui trail normali, precisione, leggerezza e comfort ad andature elevate.  

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Giù dal ghiacciaio a mezzanotte, seguendo le carreggiate dei camion… stare in piedi non è stato semplice!

Conclusioni

Il prodotto che i ragazzi di Lauf hanno ideato cinque anni fa ed affinato col tempo non è un “giocattolino costoso”, come alcuni lo hanno definito e come sembrerebbe a prima vista: certo, a 1.140 euro il prezzo è alto, ma la qualità e le prestazioni sono eccellenti.

A riguardo della resistenza, il sette volte campione nazionale americano di bike trial Pat Smage ha pedalato assieme a noi (con la sua fat personale dotata di Carbonara e reggisella telescopico) durante il weekend mostrandoci alcuni dei suoi cavalli di battaglia, come scendere una gradinata facendo bunny hop sulla ruota anteriore sia in avanti che in “retro marcia”, nose press e nose wheelie a non finire e anche dei salti con atterraggi sul piatto da qualche metro di altezza.

Importante considerazione, no lock outprovato sulla mia pellenon avere più preoccupazioni per quanto riguarda aprire il blocco della forcella prima di una discesa (a quanti è capitato di scendere con la forcella bloccata? Tutti, almeno una volta) è stato molto rilassante.

Poi le varie regolazioni, pressioni, alte/basse compressioni, ritorno (ancora oggi trovo gente che dopo anni di bici non sa a cosa servano e non le utilizza): la Lauf non ha nulla di tutto ciò, zero preoccupazioni.

Infine la manutenzione: freddo, caldo, neve o fango, nessun problema, giorno dopo giorno le prestazioni restano costanti, e per chi ne fa un uso agonistico soprattutto in gare di lunga durata vi garantisco che è un plus da non sottovalutare.

La Trail Racer, la TR Boost e la Carbonara le vedo come un upgrade per coloro che gareggiano e vogliono alleggerire la propria bike, per gli amanti della bici rigida in cerca di più comfort e prestazioni, per i rider che sono disposti a spendere una cifra di tutto rispetto ma desiderano un prodotto esclusivo e di qualità, senza compromessi.

Le forcelle Lauf sono nate per fornire un filtro molto più elevato di quello che una forcella rigida può dare su terreni scorrevoli. Non sono indicate per tracciati tecnici e sconnessi. Presentano un peso notevolmente minore rispetto a una forcella tradizionale, con una rigidità laterale molto elevata e una manutenzione nulla. Se questo è quello che cercate, le Lauf posso fare per voi.

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!