Lorenzo Suding: intervista al Re della downhill italiana Claudio Riotti 1 Aprile 2014 Rumors Conosco Lorenzo da un po’ di anni ormai, non benissimo ma ci si vede spesso alle gare di DH, parlare e scherzare con i top rider è una delle tante cose che mi fanno apprezzare il “low profile” del mondo gravity in generale Lorenzo è un ragazzo italo-tedesco di 28 anni che sembra timido a prima vista, quasi schivo. Bastano quattro chiacchere e qualcosa di diverso si lascia intravedere, una specie di “quiete prima della tempesta”, ma è difficile spiegarlo… Di sicuro non vi dirà subito che ha vinto cinque titoli di campione italiano di downhill, che parla cinque lingue, che ha vissuto anche in Africa, in Equador, in Cina, in Svizzera ed ora di nuovo in Italia, ed ha un background culturale che farebbe invidia ad un viaggiatore di professione! Tutte queste cose le tiene per sè, puoi chiedergli come va, qualche dritta sulla bici, certo, sulla pista, ma in gara è sempre molto concentrato sull’obbiettivo: arrivare primo. Direi che gli riesce bene! Photo Credit: parisgore.com Da qualche anno si è stabilito definitivamente a Pila, in Valle d’Aosta, dove si allena estate e inverno con tutto quello che gli dà adrenalina: la bicicletta in primis ma spaziando anche in altre discipline lontane dalle due ruote. Archiviato un 2013 entusiasmante con tre Top 20 nella Coppa del Mondo di Downhill e l’ennesimo gradino più alto ai Campionati Italiani Downhill a Prali (TO), Lorenzo lascia il team GT 360 Degrees di Walter Belli dopo 5 anni di successi. Dal 2014 entra infatti nel Team Norco International con i forti rider Jill Kintner e Bryn Atkinson, insieme all’altra new entry del team, il campione nazionale norvegese Isak Leivsson. Una notizia così può solo far piacere a tutti i fan di “Lore”, e vi assicuro che sono tanti: negli ultimi tre anni, quando era il suo turno sulla pista della World Cup in Val di Sole, il boato del pubblico era assolutamente incredibile, un tifo da stadio alla vista della fascia tricolore di campione italiano in carica sul suo braccio sinistro! Questo supporto, come sentirete dalla parole di Lorenzo, è di grandissima importanza per caricarsi ancor di più nella manche di gara. Ma ora vi lascio all’intervista, per scoprire qualcosa di più su questo nostro grande talento. Claudio Riotti Ciao Lorenzo, benvenuto su BiciLive, è un onore averti con noi. Innanzitutto una domanda un po’ scontata: quanto sei gasato per questa stagione 2014 ormai alle porte? Lorenzo Suding Ciao e grazie per avermi invitato! Il livello di gasamento è stratosferico!! CR Domanda obbligatoria: come è nata la passione per l’adrenalina che dà la bici, chi te l’ha trasmessa? E come fai dopo tutti questi anni di gare ad avere ancora una motivazione così forte? LS Questa è La Domanda. La passione che ho per la bicicletta, soprattutto quella con le gomme tassellate, è pressoché innata. Da piccolo, ancora in Africa nel Burundi, andavo in giro con la mia gang di ragazzi “randagi” e le BMX a saltare sulle radici degli alberi. Poi in Ecuador i miei mi hanno regalato una mountainbike per il mio compleanno, era una Trek Singletrack 800. Da quel giorno in poi ciao, non mi trovavi più a casa. La mountainbike seppur così evoluta non è mica cambiata… Il feeling rimarrà sempre lo stesso! Fox Kashima o forcella rigida, amo la MTB e questo comprende l’enduro, il freeride, la downhill, il cross country! E’ sempre terra, erba e roccia… Poi, per quanto riguarda la mia motivazione dopo tutti questi anni, vincere è una droga molto forte. Migliorare in coppa del mondo è un sogno che si avvera davanti ai tuoi occhi e sentire i ragazzi che tifano per te mentre scendi mi fa venire i brividi! CRIl Team Norco International è un bel salto di qualità, quali sono le tue aspettative quest’anno? Sono cambiate rispetto all’anno scorso? LS Voglio dimostrare a me stesso che so andare in bici forte. Aspettative nessuna. So che ho lavorato molto, mi ha preso un allenatore rinomato, Todd Schumlick, e ho un pacchetto completo che non osavo neanche sognare… CR Puoi dirci a quali gare parteciperai e i tuoi obbiettivi? Quali gare farai in Italia? LS La Coppa del Mondo, gli Europei a Pila, Val di Sole e Schladming, i Mondiali, la BDS a Fort William (British Downhill Series, nda) e naturalmente i Campionati Italiani. Forse riuscirò a fare qualche gara di Gravitalia dato che mi fa sempre piacere stare con tutti i miei amici della gravity italiana. CR Abbiamo visto delle tue foto di quest’inverno in posti con mooolta neve…parlaci un po’ della tua preparazione invernale, e se è cambiata visto il cambio di team. LS Sono stato in palestra più volte di quelle che vorrei ammettere. Ho preso 8 kg di muscoli e ho lasciato la MX (motocross, nda) per dedicarmi alla montagna e la split board (tavola da snowboard che può essere divisa in due parti ed utilizzata per risalire i pendii innevati con applicate le pelli di foca, in pratica scialpinismo e snowboard insieme, nda). Ho passato un inverno da favole con tanta fresca e tante linee, cliff e salti. Mi piace cambiare allenamenti e imparare nuove cose. CR Si parla sempre di più dell’importanza di allenare anche l’aspetto mentale in ogni disciplina sportiva. Nel DH quanto contano secondo te: il mezzo, le capacità tecniche del rider e la testa? LS Tanti ragazzi hanno le capacità tecniche di vincere una Coppa del Mondo. Pochi hanno la testa di fare una discesa al meglio quando conta. L’aspetto mentale è tutto. Non è un terzo fisico, un terzo tecnica e un terza testa, hai l’opportunità di arrivare in cima se metti il 100% del tuo fisico, il 100% della tua tecnica e il 100% della tua testa. Devi trovarti nella zona istintiva. Nel downhill non puoi pensare, devo trovarti nel momento. Altrimenti sarai sempre dietro alla tua prestazione ottimale, oppure oltre per poi esplodere, cioè esagerere e cadere. CR A riguardo di ciò, mi ricordo che in un’intervista meno recente tu accennasti al fatto di usufruire di un “terapeuta cognitivo comportamentale”. Puoi spiegarci di cosa si tratta? Oggi usi ancora l’aiuto di un “mental coach”? LS Non più, perché ho trovato il mio rituale preferito. Consiste in una meditazione, dove in pratica vi è una simulazione ed un sistema chiamato ancoraggio (o trigger, grilletto) mentale. Queste tecniche psicologiche sono fantastiche ma devi essere pronto ad affrontare i tuoi lati negativi e non è un processo facile o comodo. Anzi, la funzione è di metterti di fronte alle cose di cui hai più paura e che di solito eviti. Solo affrontando le tue paure trovi serenità e fiducia in te stesso. CR Segui un’ alimentazione paricolare? E in periodo gare? LS Sì, seguo il programma di PerformX (un programma di coaching, allenamento ed alimentazione che seguono molti atleti in coppa del mondo, incluso Steve Smith, vincitore dell’ UCI DHI World Cup 2013, ndr), è davvero molto intenso. Cambia periodicamente ed è fatto a misura per noi atleti. Anche nel periodo di gare ci si allena, non così pesantemente ma è altrettanto importante per mantenere la condizione fisica raggiunta. CR Hai già girato con gli altri ragazzi del tuo nuovo team? Avete fatto qualche traing camp o esperienze di team building? Se sì, come ti trovi con loro? LS Ho avuto la fortuna di trovare Bryn, Jill ed Isaak a Seattle due settimane fa e mi sento in una squadra che crede nelle capacità di ciascuno di noi. E’ veramente bellissimo avere gente che crede in te. Ho avuto questa fortuna da parte da sponsor come Exceptio Sport, GT, Pila come anche la squadra del 2013 il 360Degrees di Walter Belli. Sono molto fortunato, ma cerco di dimostrare sempre che valgo la loro fiducia ed il loro sacrificio. CR Domanda tecnica: l’anno scorso si sono viste bici piene di strumenti e cavi prima di alcune World Cup, vedi Rèmy Thirion con Commencal nella tappa di Andorra. So che il tuo team precedente sta collaborando con un’azienda per sviluppare l’uso della telemetria nel downhill (sistema di misurazione/raccolta dati per analizzare le prestazioni di bici e rider su un determinato tracciato). Cosa ne pensi? Ti piacerebbe usufruirne o sei più uno da “sensazioni reali e gas aperto”? LS Mi sa di Formula Uno. Mi farebbe piacere provarlo, perché no? Però sono decisamente più il tipo che una volta trova il feeling fa una grossa croce sulla casella “bici a posto” e via a tavoletta… CR Cosa ne pensi delle 29″, ne hai mai provata una? Visto il trend di questi ultimi tempi, puoi svelarci se anche voi, come i maggiori team internazionali e non, correrete con le nuove ruote da 27,5″, e se sì, che differenze trovi? LS Stiamo provando una bici prototipo per la Norco. Più di questo non posso svelare. Questa cosa verrà allo scoperto in Sud Africa alla prima tappa della World Cup. 😉 CR Quest’anno Campionati Italiani DH a Champoluc. Ci sarai, cosa ne pensi? Se dovessi cedere la maglia tricolore, a chi la daresti? Nel senso, chi secondo te se la merita nel panorama DH italiano [domanda bastarda ] 🙂 ? LS Domanda bastarda risposta bastarda: Me la tengo io, grazie. Ci sono ragazzi che girano sempre più forte. Vernassa e Colombo sono due giovani che hanno tutto il necessario per poter mettermi in difficoltà, ma devono ancora crescere. Ci sono anche Alan (Beggin, ndr) e il Mili (Marco Milivinti, ndr) che sono sempre pericolosi. Senza loro sarebbe troppo facile. Mi auguro che altri giovani si dimostrino più forti, ne abbiamo bisogno a livello internazionale. CR Una gara e una bici che hai nel cuore, e perché. LS Champery 2010 e Andorra l’anno scorso perché sono le piste più ripide e tecniche in coppa. La GT Fury Carbon con cui ho vinto cinque titoli italiani. CR Cosa ne pensi dell’enduro e tutto il fervore che sta girando intorno a questa disciplina? LS L’enduro è mountainbike puro. Ma non le gare di enduro in cui vanno a girare e provare due mesi prima… Come concetto gara è molto interessante, purtroppo senza un antidoping serio, tracciati nuovi e gare alla cieca (come l’enduro vero e proprio) non lo prenderò mai troppo sul serio… Ho una nuova Norco Range LE Carbon e sono rimasto stupefatto. Le possibilità di utilizzo sono davvero infinite. CR Chiudiamo con un’ultima domanda classica ma che appassiona i lettori più giovani: quali consigli ti senti di dare al classico ragazzino che vuole intraprendere la strada delle gare di downhill per diventare un campione come te? LS Non hai bisogno della bici più figa. Basta avere cuore, coraggio e quando cadi, riprova! Devi odiare perdere e imparare dagli errori commessi in gara. Devi accettare la paura ed amare l’adrenalina. Se lo fai per te stesso, sii pronto a passare momenti difficili e ce la farai. Delle gare che ho fatto ho perso il conto di quelle finite male con cadute e problemi meccanici. Se lo fai per lo divertimento o per lo stile di vita, va bene così… enjoy the ride! …E’ lo sport più figo al mondo, complimenti per la scelta ragazzino, è già una fortuna solo praticarlo! CR Ora fai tu una domanda a noi di Bicilive! LS Mi verrete a tifare a Meribel? Quanto casino farete quando mi vedrete passare? CR Io spero proprio di sì! Tifo? Fino a perdere la voce!! Per chi ancora non lo sapesse, a Meribel in Francia ci sarà la settima ed ultima tappa dell’ UCI DH World Cup, il 23-24 Agosto 2014. Invitiamo tutti i lettori a passare un fine settimana all’insegna del tifo per i nostri azzurri e per Lorenzo! CR Grazie per questa esauriente intervista Lorenzo! LS Grazie a voi ancora! Ci vediamo sui tracciati e campi gara! Urlate forte quando mi vedete passare!!!! Se volete essere sempre al corrente delle attività di Lorenzo seguitelo su facebook.com/sudingmtb oppure su instagram: lorenzosuding