Gianni Biffi di Pro-M Store di Milano ci racconta una bella storia, per tutti gli appassionati di Fat… e non solo!

Sicuramente può stupire il fatto che in Italia la prima fat bike arrivò nel 2006, un tempo tutto sommato “lontano” se pensiamo che è solo un paio di anni che il fenomeno delle “ruote ciccione” sta facendo scalpore sul suolo nostrano.

Quindi pensare che quasi dieci anni fa una Surly Pugsley varcò la soglia della porta di Gianni Biffi, fondatore del negozio di Milano Pro-M, fa sicuramente pensare a quanta storia abbiano queste biciclette e quanti chilometri siano già stati percorsi tra neve, sabbia o terra.

Gianni nel suo Pro-M Store a Milano

Gianni nel suo Pro-M Store a Milano

Gianni è un personaggio eclettico, biker da una vita, appassionato, imprenditore e negoziante. La sua esperienza e il suo modo di porsi lo possono a volte far sembrare scontroso, ma sotto la scorza dura batte il cuore di un vero esperto di mountain bike a tutto tondo.

Il suo negozio è uno dei più forniti di Milano ed è pensato come un luogo esclusivo, non solo un bike shop ma anche un punto dove incontrarsi e rilassarsi sui divanetti ammirando le bellezze esposte in vendita e quelle storiche appese ai soffitti. 

Gianni è un’enciclopedia della mtb, e all’inizio degli anni 2000 era già conoscitore dell’Iditarod e dell’Iditatrail, le gare estreme corse sulla neve in Alaska (percorse su diverse distanze, l’Extreme fino a 1000 miglia!) dove le fat bike si sono evolute e sviluppate.

Dopo un viaggio negli USA infatti restò stregato da queste nuove “ruotone” e con varie insistenze riuscì a farsene mandare una in Italia: fu la prima fat in assoluto a solcare le nevi dei boschi prealpini e finì anche sulla copertina di gennaio 2006 di Tecno MTB per un test con in sella l’ex giornalista Francesco Marzari, che definì la giornata con queste parole: “Fu lo stesso brivido che provai quando portai a casa la mia prima Cinelli Rampichino… e proprio come la mia prima mtb, la Surley mi aprì nuovi orizzonti”.

Francesco Marzari nel 2006 con la prima Surly Pugsley  arrivata in Italia

Francesco Marzari nel 2006 con la prima Surly Pugsley arrivata in Italia – Foto Credit: www.pro-m.com

Peccato che i tempi erano troppo acerbi per capire le potenzialità di queste biciclette, infatti sono dovuti passare molti anni prima che queste venissero accettate nell’ambiente mountain bike.

Gianni ci spiega la sua visione delle fat, visto che oggi nel suo negozio sono in bella mostra ben sette modelli diversi, e si va dalla fat rigida alla fat full suspended più aggressiva: “Con quella prima Pugsley ci divertimmo moltissimo anche solo a scandalizzare i biker puristi, ne abbiamo fatte di tutti i colori. Eravamo veramente troppo avanti coi tempi.

Ora, al giorno d’oggi, in Italia è diventata una moda. Io la vedo come una buona seconda bici per il periodo invernale, quindi da usare sulla neve… di certo non è un mezzo con cui si può fare proprio tutto come alcuni video la vogliono far passare”.

Quindi, ora sapete la storia della prima fat bike in Italia… Noi di BiciLive.it confidiamo nel fatto che, essendo il divertimento alla base della mountain bike e della bicicletta in generale, le ruote ciccione sono fatte per restare o per lo meno per lasciare una bella e larga traccia (questa concedetemela!) nella storia della mtb, come in fondo in America è già successo: quest’anno si è infatti svolto il primo campionato nazionale di fat bike nello Utah.

Vedremo cosa succederà in Italia nei prossimi anni e per ora vi chiediamo: è già arrivato il momento della vostra prima fat?

A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!