L’azienda italiana Tannus Italia (www.tannusitalia.it) ci ha inviato il suo Tannus Armour Tube da testare.

Si tratta di un inserto in materiale polimerico da inserire tra lo pneumatico e la camera d’aria, ideato per prevenire le forature e permettere pressioni di esercizio più basse con conseguente grip e comfort maggiorati.

Ne abbiamo parlato anche su urban.bicilive.it nell’articolo di presentazione dei prodotti antiforatura Tannus, ora vediamo le specifiche dettagliate dell’Armour Tube e come si è comportato nella prova sul campo.

Ricordiamo che i prodotti che Tannus Italia srl distribuisce nel nostro paese sono realizzati dall’omonima azienda Sud Coreana Tannus CO. Ltd.

Il prezzo dell’Armour testato è di 39,95 euro cadauno nella versione 29×2.6/3.00 e 27.5×26/3.00 e 34,95 euro nelle altre versioni, tutte disponibili per l’acquisto online sul sito del brand.

Abbiamo testato anche la versione tubeless, qui trovate la recensione del Tannus Armour Tubeless che rispetto al fratello Armour Tube pesa meno della metà ma va utilizzato con il lattice.

Foto del sistema Tannus Armour.

Il Tannus Armour con la sua confezione nella versione da 29×2.6/3.00″.

Tannus Armour, specifiche tecniche dell’inserto antiforatura per camera d’aria

L’inserto Tannus Armour è quindi una protezione per la camera d’aria e il cerchio ed è adatto a diverse tipologie di utilizzo. È realizzato con un materiale brevettato chiamato Aither, una miscela a base polimerica a micro-celle chiuse che racchiude in sé più di 15 anni di ricerca e sviluppo.

Offre 15 millimetri di protezione extra sotto il battistrada e 2/3 mm ai lati dello pneumatico, combinando protezione dalla forature, facilità d’uso e aumento della qualità di guida.

È disponibile in diverse misure che vanno dalle ruote da 20″ a quelle da 29“, oltre a misure da 700×28 fino a 700x47c.

Il peso degli inserti varia naturalmente con le dimensioni, si va dai 190 grammi ai 350 grammi l’uno.

Foto del Tannus Armour in sezione.

L’Armour si inserisce tra pneumatico e camera d’aria e funge da protezione contro forature e pizzicature.

Il materiale Aither è brevettato a livello mondiale e non si degrada con il passare del tempo. Il composto non subisce contrazione da freddo, dilatazione termica e non viene influenzato né dai raggi UV né dalle temperature, con un range di utilizzo che va dai -20º ai 60º.

L’Aither ha memoria e anche se compresso ritorna al suo stato iniziale, tuttavia l’azienda consiglia di non utilizzare pressioni alte per troppo tempo e per massimizzare la durata sarebbe meglio mantenere delle pressioni ridotte negli pneumatici nei periodi di non utilizzo.

Foto del Tannus Armour per mountain bike.

Il materiale Aither del Tannus Armour è morbido e flessibile sui bordi, più duro e spesso al centro.

Il Tannus Armour in test

Abbiamo montato l’Armour su una mountain bike elettrica, una Haibike AllMnt 7 Carbon 2021, approfittando di un test già in corso e reputando questa tipologia di bici perfetta per mettere alla prova un prodotto simile, dove l’esigenza di pressioni ridotte è alta ma lo è anche il rischio di pizzicare e bucare visti i pesi in gioco (24 kg).

Tannus Armour è concepito prevalentemente per un utilizzo enduro, downhill e mountain bike elettriche, tuttavia è utilizzabile su per mtb da adulti e bambini, bici gravel, ciclocross e anche pneumatici per sedie a rotelle ed è compatibile con tutti i tipi di cerchi per copertoni, anche quelli hookless per tubeless.

La Haibike AllMnt 7 su cui abbiamo testato il prodotto è una eMTB con ruote differenziate e presenta ruote 29 e 27.5 dal canale interno di 30 mm anteriori e 35 posteriori.

I Tannus Armour utilizzati sono quindi il 29×2.60-3.00 da 350 grammi e il 27.5×2.60-3.00 da 330 grammi.

Coperture e camere d’aria più leggere

La prima precisazione da fare è che se si utilizza l’Armour si può scegliere di montare una copertura più leggera e non a doppia spalla, addirittura una copertura extra light e camere d’aria light per equilibrare il peso dell’Armour e ottenere in questo modo un risparmio di peso su pneumatico e camera “annullando” il peso dell’Armour. In cambio si ha una protezione aggiuntiva e il grip aumentato grazie alle pressioni di esercizio più basse.

Nel test ho deciso di utilizzare le coperture del montaggio originale della Haibike che reputo abbastanza leggere per una ebike di questo tipo (160 mm di escursione sulle ruote) e un utilizzo spinto: parliamo di una Maxxis DHF 2.5 WT 3C EXO MaxxTerra per l’anteriore Maxxis DHR 2.8″ 3C EXO+ MaxxTerra per la ruota posteriore.

EXO è la carcassa singola di Maxxis, molto leggera, ed EXO+ è la versione leggermente più robusta: sono pneumatici per all mountain/enduro intorno ai 900 grammi l’uno. Volendo si possono utilizzare coperture ancora più leggere su bici tradizionali da enduro.

Dopo aver tolto ogni eventuale traccia di lattice se passate da un sistema tubeless al Tannus Armour, lo si può inserire nel copertone.

Foto del Tannus Armour inserito nel copertone.

Montaggio Tannus Armour

Il montaggio non richiede particolari attrezzi se la misura del l’Armour è corretta e risulta molto semplice specialmente se la copertura è già un po’ rodata: basta un minimo di manualità e confidenza con la fase di stallonatura/tallonatura pneumatico. Sostanzialmente è come mettere una camera d’aria “aggiuntiva”.

È molto importante che la misura di Armour corrisponda a quella del vostro pneumatico.

Foto della camera d'aria inserita nel tannus Armour.

La camera d’aria va inserita nell’Armour e non bisogna stringere troppo la vite di fissaggio sul cerchio.

Per quanto riguarda la camera d’aria è meglio usarne una più piccola di quella che generalmente si utilizza, ad esempio su uno pneumatico 27.5×2.8″ è consigliata una camera 27.5×1.75-2.4″, così da risparmiare peso, lasciare spazio sufficiente all’Armour e, non da ultimo, facilitarne il montaggio.

Rispettando questi punti si monta l’inserto facilmente e in questo caso non servono neanche i levagomme per farlo tallonare.

Foto del sistema antiforatura tannus Armour.

Il bordo dell’Armour che avanza va inserito con cura nel cerchio prima di ritallonare il copertone.

Solo in alcuni modelli può essere necessario tagliare un parte del bordo dell’Armour per farlo corrispondere alle misure di copertone e camera d’aria, e in questo le istruzioni sul sito Tannus sono molto chiare e dettagliate con una tabella con tutte le misure e le compatibilità.

C’è anche un breve video del montaggio:
https://www.youtube.com/watch?v=F1t0Xg5Xu7k

Nel montaggio, in poche parole partendo dalla nuda ruota basta tallonare un lato del copertone, inserire il Tannus Armour dopo averlo ispezionato ed eventualmente aver aggiunto un po’ di borotalco al suo interno, inserire la camera d’aria nell’Armour e infilare la valvola nel foro.

Poi si fa tallonare bene l’Armour sul cerchio. Infine, partendo dal lato opposto alla valvola e badando a non far piegare i bordi dell’Armour si procede a tallonare il secondo bordo dello pneumatico.

Dopodiché si gonfia la ruota fino a farla tallonare bene sul cerchio e si scende poi con la pressione arrivando a quote più basse del solito: Tannus indica pressioni da 1 a 1,4/1,5 bar ma si può scendere ancora a seconda della carcassa della gomma utilizzata.

Foto di Claudio Riotti sulla Haibike Allmnt 7 2021.

La Haibike AllMnt 7 Carbon 2021 su cui abbiamo testato il Tannus Armour ha beneficiato di un grip maggiore in tutte le condizioni.

Il Tannus Armour sul campo

Peso 74 kg in assetto da bici con abbigliamento, scarpe, casco aperto e marsupio.

Con il set di gomme Maxxis senza Armour ho utilizzato pressioni di 1,5 bar anteriori e 1,2/1,4 bar posteriori ma spesso ho urtato il cerchio su rocce e radici e ho anche preso una spina che mi ha obbligato a una riparazione della camera d’aria nel bel mezzo di un’escursione.

Nel test con l’Armour sono partito da 1,2 bar su entrambe le ruote e sono arrivato a trovare un ottimo compromesso con 0,9 bar.

Su salite molto tecniche sono sceso fino a 0,8 bar all’anteriore e 0,7 al posteriore, gestendo poi la pressione a seconda dei percorsi e delle condizioni (per esempio su discese molto accidentate e rocciose ho preferito riportare a 0,9 bar il posteriore).

Sembrano molto basse come misure ma l’inserto fornisce un grande supporto e già da appena montato ci si rende conto che la pressione abituale ad esempio di 1,5 bar con gomma da 2.5″ all’anteriore è troppo alta.

Man mano che si scende di pressione si percepisce un assorbimento notevole delle vibrazioni durante la guida e un aumento del grip, specialmente in curva e nel caso della mtb elettrica anche in salita tecnica grazie alla pressione minore nella gomma posteriore, caratteristica molto importante per chi come me affronta spesso salite a gradoni piene di radici per testare le varie eMTB.

Foto del tannus Armour in sezione.

Lo spessore di 15 mm al centro tende ad assottigliarsi col tempo: non c’è da preoccuparsi, tutto ciò è normale e anzi incrementa la protezione perché il materiale è più denso.

In discesa, nei percorsi sconnessi, nelle sezioni di radici o i classici “rock garden” la differenza con l’Armour montato è notevole: si scende in sicurezza senza paura di bozzare i cerchi o forare, tutto è più morbido e la guida diventa sicura e conseguentemente anche più veloce. Sembra più semplice mantenere la traiettoria desiderata.

Seppur in sella a una ebike, nel pedalato e nei rilanci non ho trovato particolari differenze anche perché generalmente utilizzo pneumatici a doppia spalla tipo Schwalbe Eddy Current che pesano 1300 grammi l’uno, quindi il peso delle ruote con coperture più leggere, camere d’aria light e inserto Armour è praticamente lo stesso.

Una considerazione importante è che grazie al grip maggiorato si possono montare anche pneumatici dalla mescola più dura e di conseguenza ottenere una durata maggiore delle coperture ma con le stesse prestazioni delle mescole soft.

A mio avviso l’unico difetto l’ho trovato nel caso di guida molto aggressiva su percorsi rocciosi dove gli pneumatici a volte arrivano “a fine corsa” e si sente comunque una leggera botta sul cerchio, fortunatamente senza pizzicature della camera d’aria.

Questo avviene perché il sostegno dell’Armour è più “esterno” (per il fatto che l’inserto “avvolge” la camera d’aria) e non c’è un “nucleo interno” che sostiene come succede con la maggior parte degli inserti per pneumatici mtb a cui sono abituato.

In questi casi basta alzare leggermente la pressione e il problema si risolve, tenendo comunque conto che, anche avvertendo diversi colpi sui cerchi, nel test non ho mai bucato e i cerchi sono perfettamente integri.

Foto del sistema Tannus Armour.

Questa è la sezione di una ruota nel caso di massimo schiacciamento con il Tannus Armour: il cerchio resta comunque protetto.

Va precisato che Tannus dichiara la diminuzione del 90% delle forature, non la totale eliminazione delle stesse, quindi se proprio dovessimo bucare durante un giro e fossimo costretti a proseguire, Tannus consiglia di non superare i 10-15 km/h di velocità e di evitare i terreni troppo accidentati in caso di runflat (ruota sgonfia).

Pur sconsigliando di usare Armour in runflat, ho effettuato un breve test e la performance è discreta se è la gomma posteriore a essere bucata e invece più difficoltosa con la ruota anteriore sgonfia, con un effetto deriva molto pronunciato e la guida che diventa difficile anche su single track liscio. Non è un prodotto a mio avviso che è indicato per queste situazioni, specialmente se lo avete montato da diversi mesi.

Durata Tannus Armour

Per quanto riguarda la durata, nel mese di test con pressioni inferiori a 1 bar c’è stata una leggera diminuzione dello spessore dell’Armour ma parlando con Riccardo Natali, marketing manager di Tannus Italia, questo è normale e anzi il materiale compresso aumenta le caratteristiche antiforatura. Dall’altro lato va naturalmente a peggiorare la prestazione in caso di runflat.

Come “pro tip”, se si nota un assottigliamento, Riccardo consiglia di sgonfiare la ruota e lasciarla al sole per qualche tempo per far sì che l’Armour torni al suo spessore iniziale.

Tannus dichiara che l’Armour ha una durata media di 7.000 km di utilizzo prima di doverlo sostituire. Nel caso di foratura basta sostituire la camera d’aria e riutilizzare l’inserto, se questo non ha subito danni eccessivi.

Avendo percorso finora circa 200 km (e 10.000 metri di dislivello positivo), aggiorneremo il test tra alcuni mesi per tenervi informati.

Di certo la sensazione di smorzamento vibrazioni dei primi giorni è diversa da quella dopo un mese: man mano che l’inserto si va ad assottigliare la protezione dalle forature resta, si perde un pizzico di comfort e si prende qualche botta in più ai cerchi ma fortunatamente senza conseguenze.

Foto del sistema antiforatura tannus Armour.

Il Tannus Armour deve essere perfettamente inserito prima di ritallonare il copertone sul cerchio.

Tannus Armour: conclusioni

Dimenticatevi il lattice, le siringhe, “i vermicelli”, le perdite d’aria e i vestiti o la bici con lattice secco da grattare via in caso di tagli o forature. Già solo per questo, la scelta del Tannus Armour si rivela vantaggiosa se siete rider a cui il sistema tubeless ha un po’ stufato o siete restii ad affrontare i piccoli inconvenienti che il tubeless e il liquido sigillante comportano.

Aggiungiamo poi la semplicità di montaggio, il grip e la sicurezza di guida che derivano dal suo utilizzo e siamo già a una soluzione vincente, come anche il prezzo di 39,95 euro cadauno (o 34,95 euro), tra i più bassi dei prodotti di questo tipo.

L’unico aspetto che può non convincere è il peso dell’inserto che, aggirandosi intorno ai 300 grammi a seconda dei modelli da MTB può far storcere il naso ai “grammomaniaci” ma attenzione: una ruota con Armour montata con pneumatici e camere d’aria più leggere può pesare uguale se non addirittura meno di una che presenti un copertone tubeless a doppia spalla e il lattice all’interno.

Come tanti sistemi simili, l’Armour non è infallibile: previene in buona percentuale le forature e pizzicature ma non le elimina del tutto.

Il feeling di guida è diverso per chi sia abituato al tubeless o al tubeless con gli inserti classici, perché camera d’aria e Armour danno un comportamento differente dai classici salsicciotti o semi salsicciotti: va provato, anche perché l’assottigliamento naturale del prodotto ne cambia il feeling.

Ho apprezzato, oltre ai vantaggi sopra citati, anche l’ottimo smorzamento delle vibrazioni e le doti di protezione aggiuntiva e di sostegno sui fianchi dello pneumatico: nonostante ciò mi sento di sconsigliare l’utilizzo di copertoni troppo leggeri se girate in zone con rocce molto taglienti.

Resta da verificare la durata a lungo termine del sistema e quindi aggiorneremo l’articolo nei prossimi mesi.

Per maggiori informazioni visitate il sito web ufficiale Tannus Italia.

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!