Test mtb Scott Genius LT 700 Tuned
Costruzione9.5
Allestimento9.5
Appoggi9.5
Salita9.5
Discesa8.5
Scatto / Rilancio10
9.4Il nostro voto
Voti lettori: (25 Voti)
8.0
Infowww.scott-sports.com Peso rilevato 12,25 kg senza pedali (con camere d'aria), Tg.M. Taglie disponibili: S, M, L
Prezzo€ 6.599

Il test della nuova Scott Genius LT 700 Tuned 2015, l’ammiraglia di casa Scott per le mtb enduro. Andiamo a scoprire i miglioramenti effettuati su questa affascinante biammortizzata.

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Analisi statica

Un montaggio davvero al top, 170 mm di escursione anteriore e posteriore, telaio in carbonio HMX, un look e una pulizia di linee che fanno girare la testa: la Scott Genius LT 700 Tuned è una “macchina da guerra” che ferma il display della bilancia alla cifra sorprendente di 12,25 kg senza pedali. Il TwinLoc è il suo cuore pulsante, la possibilità di bloccare contemporaneamente le sospensioni dal comando remoto al manubrio e ridurre la corsa posteriore a 110 mm è la carta vincente in un uso enduro anche race. Quest’anno in TwinLoc gestisce la nuova Fox 36 e un rinnovato ammortizzatore Fox Nude CTCD, migliorato nella progettazione: Scott utilizza su tutte le sue biammortizzate una sospensione a quattro bracci con un pivot posteriore appena al di sopra del perno ruota, quindi la resa in pedalata ruota tutta attorno all’ammortizzatore. Scott e Fox hanno collaborato per creare due regolazioni separate nei due setting (170mm/110mm), con una camera che viene usata per la salita, quindi sag ed escursione ridotta, e tutte e due durante il full travel, la discesa, con una diversa curva di progressione.

Un’altra novità è la serie sterzo Syncros eccentrica che permette di variare l’angolo di 0,7°, assieme al flip chip sul perno basso dell’ammortizzatore che varia l’altezza del movimento centrale di +/-7 mm e l’angolo di sterzo di +/-0,5°. Da quest’anno Scott produce i suoi guida catena: quello montato, solo superiore, è molto piccolo ed efficiente e ospita corone dalla 28T alla 34T. Di serie troviamo la 30T, un’ottimo compromesso. Continuiamo col montaggio da “wish list”: trasmissione Sram X01, freni Shimano XTR, reggisella telescopico Rockshox Reverb Stealth e componentistica Syncros: agli appoggi un’ottima combo oversize da 35 mm, stem e manubrio carbon, le comode manopole ad un solo collarino (con la sinistra che ospita il comando TwinLoc) e la sella XM1 con carrello in titanio. Chiudono la spettacolare lista le valide ruote AM 1.5, sempre Syncros, con componenti DT-Swiss e un nuovo cerchio rispetto all’anno scorso, gommate Schwalbe Hans Dampf e Rock Razor 2015. 6.599 euro non sono pochi ma la qualità di ogni singolo componente, partendo dal telaio e l’ammortizzatore, è altissima.

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Il test

Sulla taglia M in test mi sono trovato subito a mio agio, la posizione in sella è centrata e naturale. Ho usato prevalentemente il setting “low” con angolo sterzo da 66,3° e movimento centrale a 346 mm. La Genius è stata testata per due settimane e ho cercato di portarla su diversi tracciati e terreni per tirarle fuori il più possibile rispetto al tempo a disposizione. Lo scorso anno ho avuto l’occasione di partecipare a una gara di enduro con la Genius LT Tuned 2014, quindi il paragone è stato subito affrontato: i miglioramenti e le modifiche introdotti nel modello di quest’anno sono effettivi e ben mirati, su tutti la Fox 36 che cambia davvero il volto alla Genius. Idem per il Fox Nude, che resta più sostenuto nella parte centrale dell’escursione, pur sfruttandola tutta ma senza incorrere in fine corsa netti. La posizione in sella, centrale, dona subito sicurezza, anche visivamente grazie al manubrio oversize da 35 mm x 760 mm unito allo stem da 50 mm. Il top tube allungato da 600 mm si sposa perfettamente con questa configurazione.

 

Bisogna prendere dimestichezza con il comando del reggisella e il Twinloc sulla parte sinistra del manubrio, le prime volte si può fare confusione tra i due ma è solo questione di abitudine. Io credo sia un must avere il remoto del telescopico a sinistra proprio perché prima di una salita si alza la sella col pollice sinistro mentre si cambia marcia col pollice destro. In tutto questo si inserisce il TwinLoc: o lo si aziona prima di alzare la sella o dopo, un po’ di pratica e con tre o quattro uscite diventa abbastanza intuitivo. 

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Con la Genius in modalità Traction Mode salire diventa un piacere. Col “tutto chiuso”, su Climb, viene voglia di spingere in piedi come su di una xc

Salita

Le prime impressioni sono state di esaltazione vera e propria affrontando le salite che mi portavano ai trail, il “peso piuma” è uno dei punti forti di questa bici, unito al comando TwinLoc, che nella modalità Traction Mode (uno scatto) riduce la corsa posteriore a 110 mm e trasforma la bici: salire con un passo simile ad una leggera trail bike e avere per la discesa 170 mm a disposizione non è cosa da tutti i giorni. L’ammortizzatore resta attivo, si alza il movimento centrale e si scavalcano meglio tronchi o pietre. Nelle lunghe ascese la leggerezza permette al rider di stancarsi meno, aspetto fondamentale in ambito competitivo ma non solo, la lucidità per affrontare al meglio la discesa è anche una questione di sicurezza anche nelle normali uscite. Nei sali-scendi ho mantenuto sempre la modalità intermedia; nella modalità Climb la forcella è davvero bloccata e ne risente il comfort se si affrontano terreni sconnessi o anche solo una salita veloce su single track con radici; è da usare a mio avviso su asfalto oppure proprio quando c’è necessità di spingere “a tutta” sacrificando la comodità. Le gomme sono risultate abbastanza discrete in quasi tutti i contesti tranne che per gli strappi brevi con terreno smosso, dietro la Rock Razor in mescola Pacestar (la più dura) scivola appena si esagera ad alleggerire il posteriore. La rapportatura è bilanciata e non si sente la necessità di una corona più piccola all’anteriore, anche sulle lunghe ascese.

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Discesa

Ho testato la Genius sempre con il setting più aperto e basso, dopo una breve prova con l’altro, col quale “giocherei” più volentieri in un test a lungo termine e lunghi giri all mountain. Ero scettico sulla leggerezza, forse troppa per garantire stabilità sullo scassato, e invece mi sono ricreduto: diciamo che la forcella Fox 36 fa gran parte del lavoro e lo fa ottimamente, ma sono rimasto soddisfatto anche della simbiosi carro-Fox Nude, molto più stabili rispetto al modello 2014, anche se trovare un setting ideale tra pressione e rebound delle due unità ammortizzanti non è stato facile: dopo una regolazione con un sag di partenza classico del 30% ho ridotto di pochi Psi la pressione nel Nude e la bici ha guadagnato una stabilità migliore anche in staccata e sullo sconnesso, perdendo solo poco in termini di sostegno durante la sua corsa. Nessun fondocorsa improvviso ma un utilizzo totale dell’escursione, con un buon feeling, tendente però al “nervoso” quando il gioco si fa davvero duro. Davanti la nuova Fox 36 mi piace molto, può cambiare volto a una full da enduro: rigida e precisa, scorrevole e abbastanza sensibile già da nuova, con la regolazione alte e basse velocità in compressione molto utile. Solo le cinque brugole da svitare per togliere la ruota mi sono sembrate una soluzione troppo “race”, ma questa forcella è nata per i campi di gara dove bucare vuol dire race is over!

Mancava il feeling

Alla seconda uscita ho spostato uno spessore da sotto a sopra al manubrio per cercare quello che mancava all’anteriore, stabilità e sicurezza: situazione migliorata, ma la mancanza è soprattutto da imputare alla gomma anteriore, la nuova Hans Dampf EVO di Schwalbe, che purtroppo viene bocciata su tutta la linea: mescola troppo dura (Trailstar, quella intermedia, su una bici di questo prezzo: inammissibile), tasselli laterali che si crepano dopo tre uscite, profilo troppo tondo e mancanza di grip in curva con effetto “sembra che tiene… e invece no”. Dopo averla sostituita con una copertura a mescola morbida e profilo specifico per l’anteriore la Genius ha potuto esprimere tutto il suo potenziale, diventando davvero un’arma molto affilata appena si scattava sui pedali e si mollavano i freni. Al posteriore stesso discorso per la Rock Razor, troppo dura e anch’essa poco prevedibile come tenuta. Ho testato la stessa gomma su altre bici in mescola più morbida e la differenza è notevole.

Sui salti la leggerezza permette di gestire la fase aerea con semplicità, negli atterraggi è stabile e in staccata o sul ripido è impagabile, si sposta il punto di staccata sempre più in là perché si può contare su spazi di frenata ridotti grazie al peso contenuto e la garanzia dei freni Xtr, entrambi da 180 mm. Nulla da segnalare sul funzionamento della trasmissione, ovviamente da nuovo è tutto perfetto, posso affermare che il guida catena dà una bella sicurezza, lo Sram X01 è affidabile ma più entrano in gioco l’usura, il fango e la sabbia e più bisogna stare attenti con la manutenzione, per evitare qualche caduta di catena, avvenuta col modello dello scorso anno durante una gara.

 

Conclusioni

La Scott Genius 700 LT Tuned 2015 è una bici nata e concepita per garantire le massime prestazioni in salita e discesa, e centra l’obbiettivo in pieno per quanto riguarda un uso all mountain spinto ed enduro, senza disdegnare i bike park e i salti. In un’ottica enduro race esistono bici più capaci e che perdonano di più in discesa ma non altrettanto in salita e la Genius, con la sua leggerezza e precisione, sicuramente costituisce un buon mezzo sui campi di gara, specie se i dislivelli sono importanti e le sezioni pedalate lunghe e frequenti. Il prezzo è elitario ma in tutti i contesti è una tra le bici più performanti mai provate fino ad ora, peccato per la coperture, soprattutto l’anteriore che suona come una nota stonata in una sinfonia leggera, sensuale e accattivante.

 

La chicca

Leggerezza, montaggio top, finiture, TwinLoc

La pecca

Coperture con mescole inadeguate, specialmente all’anteriore

 

 

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!