Maurizio Deflorian, guida di mtb, sostenitore convinto della fat bike ed esperto di viaggi su due ruote ci parla del bikepacking: cos’è, come attrezzarsi e quali borse e attrezzatura usare a seconda delle escursioni.

Cos’è il bikepacking

La parola bikepacking deriva dalla più conosciuta backpacking e cioè viaggiare con lo zaino (backpack) in spalla.
A differenza del cicloturismo dove le borse laterali sono montate sul portapacchi, nel bikepacking si utilizzano borse da applicare al telaio della bicicletta.
In questo modo si rende più maneggevole la bici nella guida e si può affrontare qualsiasi itinerario, compresi quelli che si sviluppano sui sentieri di montagna.
Il materiale necessario dev’essere il minimo indispensabile per poter viaggiare più leggeri possibile e viene disposto sulla bicicletta mediante borse da telaio. Eventualmente si può prevedere anche l’aggiunta di uno zaino.
Il concetto di bikepacking si può applicare alla mountan bike su strade sterrate e sentieri ma può essere applicato anche alla biciclette da strada.
Le borse possono essere più o meno numerose in relazione alla quantità di materiale che si ha intenzione/necessità di trasportare.
Esistono diversi produttori di borse con prezzi e materiali e prestazioni che variano molto.
Le marche ormai sono svariate e tra le più in evidenza citiamo le americane Apidura e Revelate e le italiane Miss Grape e Rusjan, queste ultime le uniche completamente impermeabili.

un rider con borsa sul manubrio e borsa sottosella.

Maurizio Deflorian alla conclusione del 1° South Tyrol Trail nel 2015: borsa sul manubrio e borsa sottosella.

Vediamo nel dettaglio quali sono le borse e dove si applicano

Borsa sottosella: viene agganciata al telaio della sella e al tubo sella e può arrivare fino a 17 litri di volume.
Borsa da telaio: viene applicata all’interno del triangolo del telaio della bicicletta e copre la parte alta, in maniera tale da lasciare spazio al porta borraccia. E’ solitamente fatta su misura per la propria bicicletta e può essere applicata anche alle biciclette biammortizzate. Di solito una borsa da telaio ha una capienza di 3/6 litri.
Borsa da manubrio: si tratta di una borsa cilindrica che viene attaccata al manubrio della bicicletta e ha una capienza fino a 20 litri. Ha due aperture laterali. Sopra a questa viene solitamente applicato un piccolo borsello
Borsello anteriore: è un piccolo contenitore che viene applicato alla serie sterzo e al telaio.
Borsello posteriore: viene applicato sulla parte sommitale del telaio, più precisamente è attaccato sia al telaio che al reggisella.
Oltre a questo set di borse è possibile applicare altre due sacche agli steli della forcella.

Vantaggi del bikepacking

Il vantaggio principale delle borse da bikepacking sta nel fatto che sono applicabili a qualsiasi tipo di bici, dalla mountan bike biammortizzata alla bicicletta da corsa, infatti i punti di applicazione delle borse sono presenti in tutti i tipi di biciclette.
Il fatto di non dover utilizzare i portapacchi è un grande vantaggio, visto che questi hanno un peso non trascurabile, hanno la possibilità di rompersi e cambiano la risposta del carro posteriore della bicicletta.
Le borse da bikepacking sono leggere e modificano in misura molto minore la risposta della bicicletta. Il carico è disposto solo in linea, non sporge dalla bici, lasciando il profilo invariato e non si hanno così problemi di ingombro sui sentieri più stretti. Anche sui sentieri sconnessi e a forte velocità le borse rimangono saldamente attaccate al telaio.
Tutta l’attrezzatura che porto solitamente con me rientra perfettamente in due borse, quella sottosella e quella da manubrio, senza neanche riempirle del tutto. Il peso totale non supera gli 8 kg.

foto del materiale per alcuni giorni di viaggio da stivare nelle borse da bikepacking

Il necessario per alcuni giorni di viaggio: l’importante è anche come tutto ciò venga riposto nelle borse.

Cosa è bene portare con sé in un’avventura di più giorni?

Diciamo subito che non c’è uno standard, c’è chi preferisce viaggiare leggero e parte con una giacca antivento e poco altro, e chi preferisce essere quasi completamente autonomo e parte con tenda, sacco a pelo, viveri, ricambi vari e accessori. Dipende da come uno intenda comportarsi lungo il viaggio: se dormire poche ore su una panchina, oppure in tenda o in una stanza, impiegare il minor tempo possibile o prendersela con calma e godersi i panorami.

Solitamente decido per una via di mezzo, cerco di viaggiare il più leggero possibile, ma senza rinunciare a un minimo di comodità e di sicurezza. Per la notte preferisco dormire qualche ora in sacco a pelo all’aperto o, se il tempo dovesse mettersi al peggio, in una camera. Ecco quindi cosa mi porto dietro, con qualche piccola variazione a seconda se il trail è di un paio di giorni o di 5 giorni è più.

Vestiario

Il casco; un completo da indossare più un completo di riserva (calze, fondello, maglia intima, pantaloncini, maglietta); un paio di calze in più, non si sa mai e prendono poco posto; un paio di scarpe; un paio di copri scarpe da pioggia; una maglia tecnica maniche lunghe; una giacca antivento da pioggia leggera; una giacca da pioggia se previsto brutto tempo; un paio di pantaloni da pioggia; due paia di guanti; due buff leggeri; occhiali con lenti da sole e di ricambio trasparenti per la notte e bretelle catarifrangenti per la notte.

foto dell'attrezzatura ustat per la notte da maurizio

Tutto il necessario per la notte: materassino, sacco a pelo e bici a mo’ di “stendi panni”.

Accessori

Borraccia; un sacco piuma leggero (fino a 10°); un materassino gonfiabile; un asciugamano microfibra; dentifricio e spazzolino da viaggio; salviettine umidificate, mini crema da sole e burro cacao per labbra; luci di posizione anteriore e posteriore; luce notturna con batterie; batterie di riserva; seconda luce con batteria ricaricabile; borsina con pronto soccorso; telo dorato termico.

Attrezzi

Mini pompa per gomme; 2 camere di ricambio; caccia gomme; due bombolette di Co2; multitool; pastiglie freni di ricambio; piccola pinza; coltellino svizzero; accendino; mini lucchetto per bici; olio lubrificante e straccetto; piccoli accessori vari per la bici sempre in dotazione tipo fascette, falsa maglia, ecc.

Varie

Qualche barretta e gel di riserva; macchina fotografica compatta; minicavalletto; GPS; telefono con caricatore; sacchetti di plastica vari per dividere le cose e non farle bagnare.

foto di maurizio in sella alla sua fat bike biammortizzata

Se i trail sono tecnici e ci vogliamo godere la discesa, meglio optare per uno zaino capiente ma stabile.

Come portarsi dietro tutto questo: bikepacking o zaino?

Zaino: tutta l’attrezzatura descritta sopra, sta in uno zaino da 25 litri, e alla fine il peso totale va dai 7 agli 8 kg a seconda del mangiare che ci si porta dietro.

Cosa scegliere allora, borse da bikepacking o zaino?

In generale, le borse da bikepacking sono molto comode e levano il peso dalla schiena, che si riflette alla lunga anche sul fondoschiena.

Per la mia esperienza, tuttavia, dipende dal tipo di trail che si va ad affrontare: se il percorso è scorrevole, con tratti tecnici limitati e pochi tratti da spingere a mano, allora scelgo il bikepacking.

Se invece il percorso è tecnico, con discese ripide e molti tratti da dover portare la bici in spalla, allora preferisco lo zaino.

Ad esempio, al Liguria Mountain Divide, 500 km e 20.000 metri di dislivello percorsi in 5 giorni, ho avuto l’esigenza dello zaino: su quei trail c’erano tantissimi tratti di portage e mettersi in spalla la bici caricata in bikepacking, ovvero circa 20 kg di peso, sarebbe stato troppo faticoso; oltretutto la bici è piuttosto sbilanciata con le borse a pieno carico.

In più, nelle discese tecniche, che in Liguria erano veramente tante, la borsa da manubrio sbilancia molto la mountain bike, in più la borsa posteriore sottosella non permette di montare un reggisella telescopico, o comunque di usarlo, con il grande rischio di cadere o di dover scendere a piedi per parecchi tratti.

Senza borse invece è tutta un’altra cosa, grazie alla possibilità di poter appoggiare la bici sullo zaino durante il trasporto in spalla. In discesa mi sono goduto i lunghi e ripidi single track liguri in velocità, nonostante quasi 8 kg di zaino (al quale comunque sono abbastanza abituato).

immagine di maurizio mentre pedala

South Tyrol Trail

Nel caso del South Tyrol Trail 2016, per fornire un ultimo esempio, le borse da bikepacking vanno sicuramente bene. I trail scelti non presentano particolari difficoltà e sono alla portata di chiunque pratichi la mountain bike in maniera tradizionale, che sia la sempre presente fat bike o le nuove arrivate plus, oppure una semplice front o una full suspended.

Come abbiamo detto nell’articolo riguardante il South Tyrol Trail dove spieghiamo ampiamente il tipo di gara, se volete percorrere la traccia dedicata alle mtb sarà importante che la vostra bici sia equipaggiata con coperture robuste e ben tassellate, meglio se tubeless per evitare il più possibile le forature e godersi i panorami dell’Alto Adige.

Per maggiori informazioni: www.meranobike.it

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!