Abbiamo raggiunto Alex per fargli alcune domande sul passaggio da Lapierre a MDE e sulla prossima stagione

Alex Lupato è diventato ormai un’icona, un simbolo nel mondo enduro italiano che però va oltre alle due maglie tricolore conquistate, tanto da firmare autografi ai ragazzini alle gare ed essere richiesto per foto e selfie al pari quasi di una rockstar. La cosa è positiva secondo me, il mondo della bici ha bisogno di figure genuine e caratteristiche che creino curiosità verso i più giovani e li invoglino ad intraprendere il sentiero della mountainbike, in modo sano e con passione.

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Il passaggio da Lapierre a MDE è un’ulteriore svolta, un modo di dire con fierezza “siamo italiani!” al mondo delle competizioni enduro, che porta il team FRM Factory Racing ad avere quasi esclusivamente prodotti Made in Italy sia sulle bici che sui due piloti, Alex e Andrea Pirazzoli (il simpaticissimo Fagia), che in queste foto vediamo scherzare sempre più barbuti (gira voce che la barba lunga renda i rider più forti, dovrei provare anch’io… eh eh)

Abbiamo voluto “tastare il polso” di Alex con alcune domande sulla nuova bici e sulla preparazione della nuova stagione.

CR: Ciao Alex e benvenuto su BiciLive.it. Innanzitutto, viste le novità, vorremmo sapere qual è il “livello di gasamento” per questa stagione 2015.

AL: Ciao a tutti gli amici di BiciLive. Sì, sono davvero carichissimo per la prossima stagione e non vedo l’ora di iniziare a correre.

CR: Dopo tanti anni lasciare Lapierre penso non sia stato facile, ma approdare a MDE, un marchio tutto italiano, bici in alluminio fatte a Torino, anche per il vostro team penso sia un bel passo, dà un’immagine forte. Hai già provato la nuova bici? Quali differenze trovi dal carbonio all’alluminio e com’è come feeling?

AL: Sì, lasciare Lapierre non è stato facile, è con loro sono nato e cresciuto in questo ambiente ed è con loro che ho iniziato a correre nell’enduro. Allo stesso tempo sono davvero felice di correre con MDE, un marchio italiano come noi, possiamo lavorare sui telai e farli fare su misura. La bici al momento non l’ho provata tantissimo, ho fatto qualche giro sulla Damper e la grossa differenza riscontrata con la mia vecchia Lapierre è che la MDE è molto più discesistica, più aperta di sterzo, la curva dell’ammortizzatore diversa e per cui in discesa va meglio. La Lapierre è una bici molto equilibrata tra pedalato e discesa, quindi adesso vedremo. Di sicuro se le piste dell’EWS saranno come quelle del 2014 con la Damper potrò avere qualcosina in più. A breve proverò anche la Carve e solo più avanti potrò esprimere un giudizio concreto.

CR: 2014 positivo con una top 20 nella finale del circuito EWS e il secondo titolo di campione italiano enduro portato a casa. Quanto stai lavorando, oltre che in bici e in palestra, sull’aspetto mentale che le gare internazionali comportano, così diverse da quelle italiane?

AL: La testa secondo me nello sport è un elemento importantissimo. Quest’anno sono arrivato bello carico di testa sia agli italiani che all’EWS di Finale Ligure. Ovviamente ero preparato a livello di fisico e quindi anche la testa c’era. Per mia fortuna riesco ad arrivare agli appuntamenti importanti motivato di testa e i miei compagni di squadra mi aiutano anche in questo, perché con loro si ride e si scherza, ci divertiamo e sento meno la pressione… la pressione comunque la uso per caricarmi in vista della gara… diciamo che su questo punto di vista sono abbastanza tranquillo.

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CR: In relazione alla domanda precedente, oltre all’aspetto mentale c’è anche l’aspetto fisico da tenere presente per quanto riguarda le gare internazionali, essendo molto diverse come velocità e durata delle prove speciali. Hai cambiato qualcosa nel tuo allenamento, fai anche downhill, o più enduro, più bici da strada… qualche novità nel tuo allenamento?

AL: Quest’anno per me è un po’ più semplice: ho un nuovo preparatore, Marco Tagliaferri, che abita vicino a me e col quale mi vedo tutte le settimane, quindi riusciamo a confrontarci spesso e a cambiare allenamenti in caso di bisogno. Al momento sto facendo tanta base su strada per poi passare, coll’anno nuovo a gennaio, ad un po’ più di tecnica. Quando faccio enduro principalmente cerco sempre di fare discese lunghe per abituarmi all’EWS, poi quando siamo in Italia comunque le gare vanno bene anche se sono un po’ più corte, perché mantengo sempre una buona base di potenza e di sprint.

CR: Ok Alex, ultima domanda, si potrebbe riassumere in una parola sola molto semplice: la Scintilla. Spiegandomi meglio, penso che i lettori di BiciLive.it vogliano sapere sapere qualcosa in più, e cinque domande potrebbero non bastare; io e te ci conosciamo da un po’ di anni ormai, abbiamo fatto molte gare insieme e ho visto che sei cresciuto molto, in maniera positiva, sia come immagine per il modo enduro italiano sia come persona, e chiaramente anche come rider; cos’è che ti ha portato a crederci così tanto, a fare sacrifici e rimanere umile, a mettere il massimo impegno fino a farti arrivare a quello che sei adesso, perché comunque tu stai vivendo il sogno di moltissimi ragazzi in Italia. Qual è stata la scintilla che ha fatto scoccare tutto questo?

AL: Beh, è la passione per questo sport! Sì, sto vivendo il sogno di molti ragazzi ma principalmente sto vivendo il mio di sogno! Ho sempre sognato di fare questo nella vita, all’inizio facevo cross country, poi ho iniziato a lavorare e alla sera mi allenavo quando potevo… ho avuto la fortuna di conoscere le persone giuste al momento giusto, persone che hanno creduto in me e con le quali sono cresciuto, tra queste Cristian Trippa, la mia squadra FRM Factory Racing Team, la mia famiglia che mi ha appoggiato fin da subito. Per ripagarli della fiducia e del supporto che mi danno mi impegno sempre al massimo, ovviamente questo è il mio lavoro e cerco di farlo al meglio possibile. Penso questo sia quanto… si fanno sempre molti sacrifici sia in allenamento che nella vita normale ma lo faccio sempre con piacere perché questo è quello che ho sempre sognato di fare.

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AL: Ciao e grazie a tutti i lettori di Bicilive.it, a presto!

per info: www.frmbike.com

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A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!