Abbiamo potuto testare in anteprima l’inserto Blue Vertigo dell’azienda italiana Technomousse (www.technomousse.com). Si tratta di un inserto dalla forma molto particolare perché anziché essere tondo o piatto la sua forma è una spirale concava.

L’idea di base è nata dal fatto che spesso con gli inserti di protezione per il cerchio della MTB l’aria fatica ad uscire ed entrare dalla valvola, a meno che non si usi una valvola specifica: con Blue Vertigo questo non è più necessario.

Inoltre, con alcuni inserti di grosse dimensioni il lattice non riesce a distribuirsi all’interno dello pneumatico in tutti i suoi lati: con la forma a spirale invece c’è molto più spazio per l’aria e per il liquido sigillante.

 

Quest’ultimo inoltre resta in grado di “girare nella ruota” e proteggere dalle piccole forature, mentre l’inserto ripara il cerchio dagli urti più grossi e permette di pedalare con pressioni minori, aumentando il grip e il comfort di guida.

Infine abbiamo una protezione anche dalle stallonature in quanto il Blue Vertigo mantiene premuto lo pneumatico sui bordi ma non in maniera eccessiva come alcuni prodotti.

Foto dell'inserto proteggi cerchio per mtb Blue Vertigo di Technomousse in particolare

Abbiamo parlato in un articolo di presentazione dei dettagli del Technomousse Blue Vertigo, qui andremo a spiegare il montaggio e a riferirvi tutte le nostre sensazioni di guida durante il test.

Ricordiamo anche gli altri prodotti della casa bresciana che abbiamo testato: i Technomousse Red Poison e Green Costrictor, il primo per tubeless e il secondo per camera d’aria e tubeless.

Foto dell'inserto proteggi cerchio per mtb Blue Vertigo di Technomousse

Inserto protettivo Technomousse Blue Vertigo: specifiche tecniche

  • Materiale plastico Made in Italy
  • Dimensione: solo 29 pollici
  • Peso rilevato: 160 grammi
  • Larghezza pneumatico: da 2.10 a 2.60″
  • Larghezza canale cerchio: da 22 a 30 mm
  • Uso: XC, trail riding e all mountain
  • Nessuna data di scadenza
  • Nessun sgretolamento dovuto all’utilizzo
  • Non assorbe liquido sigillante
  • Mantiene costante il peso iniziale anche dopo i vari rabbocchi di lattice
  • Prezzo: 59,99 euro

Foto dell'inserto proteggi cerchio per mtb Blue Vertigo di Technomousse su una MTB da XC

Il test della protezione cerchio Blue Vertigo di Technomousse

Abbiamo messo alla prova il Blue Vertigo su una MTB front, la Giant XTC Advanced 1 2022, il mezzo adatto per capire al meglio l’importanza dell’uso degli inserti perché le sue ruote in carbonio con canale interno da 25 millimetri sono veloci ma preziose, quindi meglio proteggerle con degli inserti.

Inoltre, uno dei luoghi del test è stato il fantastico comprensorio di Rive Rosse in provincia di Biella, spot caratterizzato da fondi sabbiosi e molte rocce appuntite, quindi a maggior ragione (complice anche la mia guida abbastanza “allegra”) preferisco sempre avere una protezione del cerchio, specie al posteriore.

Foto di Claudio Riotti nel test dell'inserto per MTB XC Technomousse Blue Vertigo

Una parte del trail Supervulcano di Rive Rosse (BI).

Montaggio

Il Blue Vertigo ricade in quella categoria di inserti che vanno utilizzati con il sistema tubeless, quindi senza camera d’aria e con l’aggiunta di liquido sigillante.

Come accennato, la valvola da utilizzare è quella normale perché l’inserto è studiato per far passare l’aria (e il lattice quando lo si deve rabboccare) agevolmente attraverso una valvola tubeless tradizionale.

Il montaggio è risultato molto semplice, caratteristica che abbiamo subito apprezzato di questo prodotto, dato che spesso il montaggio dei “salsicciotti” o inserti di altro tipo richiede una buona manualità e una discreta tenacia nel riuscire a ritallonare il copertone.

Foto dell'inserto proteggi cerchio per mtb Blue Vertigo di Technomousse montato su una MTB da XC

Il montaggio è molto semplice e non richiede attrezzi particolari se non leve cacciagomme e pompa per ruote o compressore.

Le ruote in carbonio usate per il test sono state prima trasformate in tubeless, utilizzate un paio di uscite e poi è stato inserito il Blue Vertigo. In questo modo lo pneumatico si era già un adattato al cerchio e ciò ha reso tutte le operazioni più semplici.

In caso di pneumatico nuovo, consiglio di installare e far tallonare la gomma gonfiando anche ad alte pressioni, poi stallonare nuovamente e inserire l’inserto aiutandosi con acqua e sapone per facilitare l’operazione.

Foto di Claudio Riotti nel test dell'inserto per MTB XC Technomousse Blue Vertigo

Sulle sezioni di roccia in contropendenza la pressione minore e il sostegno maggiore sono un grande aiuto al biker, di qualsiasi livello egli sia.

Sul campo

Peso 70 kg vestito in assetto da XC e, dopo alcune prove, ho trovato il miglior compromesso con pressioni da 1.28 bar anteriori e 1.35 bar posteriori con le coperture Maxxis Rekon Race 29×2.25″.

Il nuovo Blue Vertigo riproduce in parte il feeling di guida che gli altri due prodotti Technomousse danno ma risulta meno “invasivo”: si sente la presenta di un inserto nelle gomme ma è meno evidente, in primis per il peso abbastanza ridotto e in secondo luogo per la forma diversa dato che la spirale lascia girare liquido e aria in maniera differente.

Chiaramente serve una buona sensibilità per capire le differenze e anche la voglia di informarsi e confrontarsi (spesso chiedo ai biker durante i miei camp quali inserti utilizzano e la risposta è: “boh, me lo ha messo il ciclista”).

Foto dell'inserto proteggi cerchio per mtb Blue Vertigo di Technomousse su una MTB da XC su una radice

In questi frangenti il Blue Vertigo evita di danneggiare il cerchio e dona una guida più rilassata.

Tuttavia, con le coperture sottili che montava la Giant XTC del test la differenza da “senza inserto” a “con inserto” è stata difficile da definire: è rimasto il feeling di guida del tubeless dove la gomma lavora sugli ostacoli ma in più c’era la protezione quando la velocità era troppo alta o l’ostacolo troppo appuntito.

Allo stesso tempo la reattività non è cambiata di molto, è chiaro che 160 grammi in più sulle ruote da XC si avvertono ma lo trovo come un buon compromesso tra protezione, sensazione di guida e durata del prodotto che a prima vista (e avendo testato gli altri inserti della casa) è molto buona.

Quello che ho apprezzato è stato anche il riuscire a mantenere lo pneumatico in sede anche con pressioni basse.

Nel test non ho subìto nessuna foratura o stallonatura né perdita di lattice anche con guida molto aggressiva. Una volta tolto e pulito, l’inserto non è aumentato di peso e non presenta tagli o rotture.

Foto di Claudio Riotti nel test dell'inserto per MTB XC Technomousse Blue Vertigo

Anche se parliamo di un materiale plastico, la confezione del Blue Vertigo è in cartone e si può riciclare.

Technomousse Blue Vertigo: pareri e conclusioni

Possiamo confermare che Technomousse ha realizzato un buon prodotto, leggero, resistente, dalla forma innovativa e che permette ad aria e lattice di fluire nel copertone dando un effetto di “doppio cuscinetto d’aria” che è gradevole, naturale ed effettivo.

Il feeling di guida è difatti quasi uguale a quello di un sistema tubeless senza inserto ma in più abbiamo pressioni minori, più grip, protezione per il cerchio e rischio di stallonature molto ridotto. Non necessita inoltre di valvole speciali.

In ambito XC e trail riding è un prodotto da tenere in considerazione, vedremo se in futuro arriveranno altre misure e versioni.

Il prezzo di 59,99 euro è leggermente più alto della media degli inserti di questo tipo ma la durata, se è come quella degli altri inserti Technomousse, è decisamente superiore alla media.

Il test prosegue su altre bici e aggiorneremo l’articolo più avanti nel caso ci dovessero essere ulteriori sviluppi.

Per maggiori informazioni visita il sito internet ufficiale Technomousse.

A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!