L’idratazione è fondamentale per tutti, ancora di più quando si pratica un’attività sportiva. In bicicletta una corretta e costante idratazione permette al nostro corpo di riassorbire i liquidi persi con la sudorazione per mantenere i muscoli tonici e performanti e la mente lucida, soprattutto quando la temperatura sale e il nostro corpo si difende dal surriscaldamento attraverso il sudore.

I liquidi sono la benzina per i nostri muscoli.

Proprio così, perché se non si beve i nostri muscoli perdono man mano la loro efficacia, diventano più rigidi e la loro prestazione cala. Questo avviene poco per volta ma è un processo irreversibile: quando compare, spesso affiancato dalla sete, significa che il processo di disidratazione si è già attivato.

Niente di grave, intendiamoci, ma a questo punto è tardi perché bevendo non riusciamo più a colmare il disavanzo idrico in tempi rapidi e il nostro allenamento su due ruote diventa più affaticante e meno divertente.

Uomo che beve avidamente da una borraccia

Bisogna bere quindi, e farlo con una certa frequenza: pochi sorsi ma bevuti molto spesso.

In bicicletta dobbiamo dotarci di strumenti che agevolino l’idratazione in movimento: la bottiglietta nello zaino è il sistema migliore per NON bere mai! Ci si deve fermare, togliere lo zaino, bere e rifare la procedura al contrario, ma nel frattempo abbiamo perso il nostro ritmo di pedalata e il beneficio della sosta è in gran parte compromesso.

Risultato finale: la volta successiva non ci fermiamo più e la nostra idratazione ne fa le spese.

Uno zaino adatto per attività all'aperto

Borraccia o sacca idrica?

Abbiamo detto che bisogna bere sovente: per mantenere il nostro equilibrio ideale è consigliabile almeno una sorsata d’acqua ogni 15/20 minuti: è evidente che la borraccia o la sacca idrica siano gli strumenti più adatti per soddisfare questa esigenza ma la scelta fra uno dei due non è sempre semplice.

Gli aspetti da considerare sono numerosi e spesso fanno propendere alternativamente per l’una o l’altra soluzione.

Noi le abbiamo testate a fondo tutte e due e non riteniamo che ce ne sia una che prevalga nettamente sull’altra perché gli elementi di valutazione sono molto soggettivi e sono influenzati anche dal nostro modo di andare in bicicletta: mountain bike, trekking, strada o gravel possono portare a soluzioni e scelte differenti.

Lo zaino idrico Camelbak Toro 14

Per la nostra prova abbiamo utilizzato borracce diverse per capacità, con vari sistemi di chiusura e anche dotate di protezione termica dell’involucro esterno. Abbiamo sperimentato la comodità di nuovi sistemi di aggancio come per esempio le borracce con attacco magnetico Fidlock Bottle Twist.

Per la sacca abbiamo utilizzato uno zaino della Camelbak, l’azienda che per prima ha creduto nelle sacche idriche e ha sviluppato una serie di brevetti innovativi per renderle sempre più efficaci e comode da utilizzare.

Lo zaino idrico Camelbak Toro 14

Nel nostro caso abbiamo testato lo zaino Toro 14, superaccessoriato con tante regolazioni e dotato di protezione spinale CE Livello 2 che, oltre a salvaguardare la schiena in caso di caduta, svolge anche l’interessante funzione di evitare che il calore del corpo riscaldi il liquido contenuto nella sacca, una chicca a cui spesso non si pensa!

Lo zaino è confortevole da indossare e anche se si riempie completamente la sacca Camelbak Crux da 3 litri non si muove sulla schiena grazie alla doppia chiusura anteriore e all’ergonomia molto ben studiata.

La capacità totale di 14 litri è ideale per coprire buona parte delle esigenze, dal giretto domenicale alla gita in alta montagna che ci impegna per tutta la giornata.

Le chiusure sono pratiche e gli scomparti sono facili da organizzare per dividere efficacemente il nostro bagaglio.

Anche sul fronte della traspirazione ci ha soddisfatto: gli spallacci sono adeguatamente traforati e anche sulla schiena non abbiamo mai sofferto troppo la sudorazione malgrado lo scudo offerto dalla protezione spinale. Un’area di miglioramento?

Abbiamo rilevato la necessità di piccole tasche laterali per riporre le barrette o gli integratori che insieme all’acqua ci aiutano a tonificare il corpo e prolungare il nostro allenamento senza doverci fermare.

Si tratta di una piccola svista per uno zaino che comunque fa della della compattezza il suo punto forte.

Il retro dello zaino idrico Camelbak Toro 14

Confronto fra borraccia e sacca idrica

Ritornando al nostro confronto fra borraccia e sacca idrica, per rendere più agevole la lettura e permettere a ciascuno di individuare gli aspetti che lo rappresentano meglio abbiamo individuato le voci che riteniamo più significative e per ciascuna abbiamo indicato i pro e i contro derivanti dalla nostra esperienza sul campo.

Per semplicità in questa fase ci siamo concentrati sulle biciclette da trekking e sulle MTB, perché la posizione più “ribassata” delle gravel e delle bici da corsa modifica in parte le valutazioni e può portare a considerazioni differenti.

 

Quantità di acqua che ci servirà

Prima di partire sarebbe utile sapere all’incirca per quanto pedaleremo, quale sarà la temperatura prevista e se ci sono punti d’acqua verificati durante il viaggio (ad esempio a volte si trovano alcune fontanelle chiuse o non più funzionanti).

Dovremmo quindi stimare quale sarà la quantità d’acqua necessaria per coprire tutto il percorso. Difatti, la possibilità di fermarsi a riempire sacca o borraccia può fare la differenza tra un giro epico e un giro “desertico” di sete e disidratazione.

Le borracce hanno una capacità da 400 ml a circa un litro e su alcune biciclette (come sulla Cannondale Scalpel Hi-MOD) possono essere previsti due porta borraccia: la nostra riserva idrica potrebbe essere mediamente attorno a un litro e mezzo, una quantità ideale per escursioni di media lunghezza ma insufficiente in condizioni limite con temperature elevate o distanze importanti.

In questi casi le sacche idriche che permettono di stivare 3 litri e più diventano una scelta obbligata, con il prezzo da pagare dell’aumento di peso sulla schiena.

Una sacca idrica Camelbak Crux Lumbar da 3 litri

Una sacca idrica Camelbak Crux Lumbar da 3 litri.

Idratazione

Bisogna bere spesso, questo è chiaro. Per farlo con continuità, la nostra scelta deve ricadere su un serbatoio che sia comodamente a portata di mano, che ci permetta di dissetarci in qualsiasi momento e non solo quando ci si ferma o non si pedala.

Tre diversi modelli di sacche idriche

In questo caso la sacca idrica vince sulla borraccia, soprattutto se i nostri percorsi sono accidentati o molto ripidi, perché il tubicino dell’acqua della sacca è comodamente a portata di mano e possiamo bere tenendo entrambe le mani sul manubrio anche se siamo in debito di fiato (basterà respirare con il naso o respirare tra un sorso e l’altro tenendolo con i denti).

È evidente che la comodità nel bere ci aiuterà a mantenere una frequenza di bevuta che ci garantisce un’idratazione ideale.

La borraccia invece è sì più pratica della sacca idrica ma dai vari test fatti e l’esperienza di mille uscite abbiamo dedotto che, nel nostro caso, porti a bere poco: primo perché si sa che la quantità di acqua è limitata a 500/800 ml, quindi automaticamente di tende ad andare al risparmio, e in secondo luogo perché comunque ci si deve concentrare sul gesto di mettere e togliere la bottiglietta nel porta borraccia (spesso poco agibile tra telaio e ammortizzatore se si ha una full) e questo è fattibile solo in determinati punti della pedalata.

Calore dei liquidi

E quando fa molto caldo? Generalmente in estate, specialmente se abitate in zone di mare o al sud, il liquido contenuto nella borraccia diventa una brodaglia poco invitante.

Alcune borracce sono dotate di una protezione termica, come dei piccoli thermos che mantengono le temperature desiderate, ma in questo caso la capacità si riduce considerevolmente per il maggiore spessore dell’involucro e ne aumenta ovviamente il peso.

Ne abbiamo trovata una però molto valida: leggi il test della borraccia termica Camelbak Chute Mag Vacuum.

Quattro diversi modelli di borracce

I liquidi nella sacca idrica sono un po’ più riparati dal sole ma soffrono il calore del corpo e soprattutto il surriscaldamento dell’acqua presente nel tubo di collegamento.

Sotto il sole i primi sorsi saranno sempre caldi perché berremo appunto l’acqua contenuta nel tubo e solo in un secondo momento attingeremo a quelli più freschi all’interno della sacca.

Se è vero che dobbiamo bere poco e sovente, il rischio è quello di bere sempre e solo il liquido riscaldato del tubo.

Per risolvere in parte il problema sono disponibili sul mercato delle protezioni esterne in neoprene e di altri materiali per coprire il tubo e ridurne il surriscaldamento e anche il congelamento in inverno se pedalate con temperature molto rigide.

Un altro trucco è quello di “soffiare” l’acqua del tubo all’interno della sacca e poi tornare ad aspirarla, sarà senza dubbio più fresca.

Additivi e pulizia

Bere acqua addizionata di sali minerali e altri preparati solubili ci fornisce la forza e la resistenza necessarie per raggiungere i traguardi più ambiziosi. Questi additivi ahimè sono ricchi di sostanze che si depositano nei contenitori, che se non vengono adeguatamente lavati possono portare all’insorgenza di muffe che creano cattivi odori e possono anche essere nocive per la salute.

Una borraccia viene pulita tramite un getto d'acqua

Il confronto in questo caso vede nella borraccia un contenitore più facile da risciacquare e pulire al termine dell’allenamento ma soprattutto più rapido da far asciugare e riporlo prima dell’utilizzo successivo.

Sul tema della pulizia abbiamo scritto recentemente un articolo che illustra come mantenere sempre pulite le sacche idriche.

Comodità della manutenzione

Una battaglia persa in partenza per la sacca idrica? Non è detto, anche in questo caso dipende dalle esigenze di ciascuno ma anche dalla frequenza con cui vengono utilizzate.

Raramente il processo di pulizia e asciugatura spiegato nel nostro articolo rischia di essere impegnativo rispetto ai benefici: se le nostre uscite sono frequenti e non utilizziamo additivi, anche la sacca idrica può essere mantenuta in efficienza con un minimo impegno.

Il tubo adattatore della Camelbak per bottiglie e borracce

Poi c’è una terza soluzione che esce da questi schemi: è il tubo adattatore per borracce e bottiglie. In pratica è un kit composto dal tubicino con il beccuccio che dall’altra estremità è dotato di tappi di diverse dimensioni per adattarsi alle comuni bottiglie di plastica da un litro e mezzo e al diametro delle principali borracce. In questo modo possiamo utilizzare il nostro zaino senza acquistare necessariamente una sacca idrica e senza doverla lavare ed asciugare dopo ogni uscita in bicicletta.

Zaino

È vostra abitudine utilizzare uno zaino nelle vostre uscite? O siete fra quelli che non lo sopportano per il peso e il sudore sulla schiena, soprattutto dopo l’avvento dei marsupi da enduro? È evidente che il tema sia cruciale per definire lo strumento giusto.

Chi usa lo zaino sarà più portato all’utilizzo della sacca idrica, chi non lo sopporta farà più fatica a farsela piacere.

È vero che ci sono zaini idrici che aderiscono alla schiena e non vengono quasi percepiti dal ciclista, ma è anche vero che se vogliamo essere liberi da ogni vincolo, lo zaino, seppur piccolo, sarà per noi una fastidiosa tortura.

La sacca idrica nel marsupio l’abbiamo provata: tende ad appesantire molto il marsupio e a limitarne la capacità di carico, quindi in questo caso preferiamo una borraccia sul telaio e una nel marsupio (che però in caso di caduta non è molto piacevole).

Un uomo con lo zaino in spalla dedito ad attività all'aperto

Montaggio dei supporti porta borraccia

Le borracce devono essere ancorate alla bicicletta attraverso i porta borraccia. Qui la differenza la fa anche il tipo di bicicletta che utilizziamo: alcune hanno la predisposizione per montarne due, altre bici non ce l’hanno neanche per una.

È il caso ad esempio di alcune ebike che non hanno lo spazio necessario nel triangolo perché limitato dall’ingombro della batteria. In questi casi si assiste spesso a soluzioni fantasiose con supporti della borraccia fissati in ogni dove, ma spesso fastidiosi e limitanti nella guida.

Il sistema universale Jeko per il montaggio del portaborracce sulla bici e il portaborracce Raceona Kela

Il supporto universale Jeko e il portaborracce Kela, entrambi del marchio italiano RaceOne.

Se la vostra bici non ha uno spazio per il porta borraccia vi suggeriamo il supporto universale Raceone Jeko da accoppiare eventualmente con il porta borraccia Raceone Kela. Si tratta di due validi prodotti made in Italy che abbiamo testato e continuiamo a utilizzare da più di un anno con risultati molto soddisfacenti.

Sicurezza

Sapete qual è la causa di caduta più frequente ed inaspettata? Togliere una mano dal manubrio con la convinzione che la bicicletta prosegua la sua strada senza incertezze.

Ma non è così: soprattutto quando si è su terreni accidentati, il manubrio di una bicicletta deve essere tenuto con due mani per essere certi che non si giri improvvisamente a causa di un urto con una pietra o una radice causando una rischiosa caduta.

Un uomo in sella ad una mtb pedala sotto al sole

Come facciamo a bere dalla borraccia quando siamo su un dissestato single track?

Ci dovremmo fermare ma questo non è sempre possibile o consigliabile. Invece, per mettere in bocca il beccuccio della sacca idrica è sufficiente lasciare il manubrio per un istante e poi si può bere senza fretta continuando a guidare con due mani e il massimo controllo.

Inoltre, se si utilizzano dei supporti calamitati per il tubicino (in vendita online o nei migliori negozi di bici), questo non ballerà in giro e sarà ancora più comodo.

Costo

La borraccia deve essere abbinata al suo supporto, la sacca ad uno zaino predisposto.

Il calcolo economico deve tenere in considerazione le nostre esigenze ma noi crediamo che non sia la leva che farà propendere per una soluzione o per l’altra. Sono altri gli elementi determinanti, tuttavia una sacca+zaino è sempre più costosa di una borraccia+supporto.

Borraccia o sacca idrica? Conclusioni

È difficile stabilire se ci sia un sistema più comodo dell’altro essendo una cosa molto soggettiva e che dipende sia dalle abitudini di ognuno di noi sia dalla tipologia di bici e di escursioni che si fanno. Borraccia e sacca hanno pro e contro che se messi a confronto spesso si equivalgono.

Quello che è certo è che la sacca idrica ci porta a bere più facilmente e più spesso, oltre che garantire una riserva di acqua maggiore rispetto alla borraccia. Noi di BiciLive.it utilizziamo entrambi i sistemi a seconda delle uscite.

Vorremmo però fare una domanda agli utilizzatori di sacca idrica: come fate a capire quanta acqua vi rimane nella sacca mentre pedalate, senza fermarvi a tirare fuori la sacca? Rispondeteci nei commenti qui sotto o sui nostri social, siamo curiosi!

Per maggiori informazioni sullo zaino Toro 14 e sugli altri sistemi di idratazione di Camelbak potete consultare il sito web ufficiale del produttore.

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A proposito dell'autore

Da ragazzino si calava giù dalle montagne in sella a una Saltafoss dopo averla portata in cima sulle spalle, poi ha avuto una lunga parentesi motociclistica anche come organizzatore di eventi on/offroad e, con la maturità, è ritornato alla passione per i pedali, in particolare con l’aiutino elettrico. Adesso è Presidente di una Associazione che organizza Tour ed Eventi in e-Bike.