OneUp Components è un’innovativa azienda canadese di Squamish, BC, specializzata in componenti per bici di alta qualità. Con prodotti robusti e intelligenti – come reggisella telescopici, manubri, pedali e accessori – ha conquistato una vasta platea di bikers puntando su durata e prestazioni anche nelle condizioni più estreme.

Vi anticipiamo che stiamo testando anche i nuovi pedali “Clip pedals” che sono appena usciti, quindi restate sintonizzati qui per il test completo.

Ora, passiamo ai manubri e anche qui una premessa: per meglio comprendere le nostre impressioni che trovate alla fine di questo articolo vi suggeriamo la lettura della nostra “Guida alla scelta del manubrio per la MTB“.

Manubrio OneUp MTB V1 Carbon Handlebar

Il manubrio in carbonio di OneUp ComponentsV1 Carbon, venduto al prezzo di 144,49 euro, si propone come una soluzione avanzata per chi cerca performance e comfort durante le lunghe uscite in bicicletta.

Grazie alla sua forma ovale brevettata, questo manubrio riduce in modo significativo l’affaticamento delle braccia e delle mani, attenuando le vibrazioni e migliorando la reattività della sterzata.

Il suo design unisce la precisione necessaria per le competizioni enduro EDR al comfort ideale per pedalate prolungate su ogni tipologia di trail.

Specifiche tecniche

  • Geometria: larghezza 800 mm – diametro 35 mm – angolo di backsweep 8 – angolo di upsweep 5°
  • Peso: versione rise 20 mm (220 g), versione rise 35 mm (225 g dichiarati, 230 g rilevati in test)
  • Larghezza minima di taglio: 740 mm
  • Colore: nero
  • Kit adesivi OneUp in 12 colori disponibile come optional
  • prezzo: 144,49 euro

Manubrio OneUp Carbon E-Bar

Le e-Bike offrono la possibilità di coprire distanze maggiori ma il loro peso e la loro guida richiedono componenti in grado di ridurre l’affaticamento.

Il manubrio in carbonioE-Bar è stato progettato proprio per questo scopo: con una flessibilità superiore del 20% rispetto ad altri manubri dello stesso materiale e porte integrate per i comandi delle E-Bike, al prezzo di 169,99 euro, rappresenta una scelta ideale per chi cerca comfort e praticità.

Specifiche tecniche

  • Geometria: larghezza 800 mm – diametro 35 mm – angolo di backsweep 8 – angolo di upsweep 5°
  • Peso: versione rise 35 mm (238 g dichiarati, 240 g rilevati)
  • Larghezza minima di taglio: 750 mm
  • Colore: nero
  • Kit adesivi OneUp in 12 colori disponibile come optional
  • Prezzo: 169,99 euro

La forma ovale e l’assorbimento delle vibrazioni

La distintiva forma ovale del manubrio in carbonio OneUp non è solo un dettaglio estetico, ma una soluzione ingegneristica che aumenta la flessibilità verticale, riduce le vibrazioni e migliora il comfort senza compromettere rigidità o controllo.

Questo design unisce le migliori caratteristiche degli standard da 31,8 mm e 35 mm, offrendo una guida reattiva e confortevole, ideale per ridurre l’affaticamento delle braccia e delle mani durante le lunghe pedalate.

In confronto ai manubri in carbonio più apprezzati sul mercato, il manubrio OneUp ha dimostrato un aumento del 21% nella flessibilità verticale e del 28% nella rigidità della sterzata.

Le utilissime indicazioni per effettuare un taglio corretto da entrambi i lati.

Feedback dei ciclisti: oltre 450 recensioni a cinque stelle

I manubri in carbonio OneUp hanno raccolto oltre 450 recensioni a cinque stelle da bikers di tutto il mondo che ne hanno apprezzato i benefici tangibili in termini di comfort e controllo.

La sua capacità di ridurre l’affaticamento durante le lunghe uscite lo rende una scelta affidabile per chi abbia problemi di arm pump o dolori ai polsi o alle mani.

Il foro per far uscire i cavi del cambio elettronico o del comando assistenze dell’ebike sul manubrio Carbon E-Bar.

Impressioni Matteo Cevenini: manubrio OneUp Carbon E-Bar

Ho installato il manubrio in carbonio OneUp E-Bar sulla mia Orbea Wild, taglia L, non appena ricevuto in redazione nei primi giorni dello scorso febbraio.
Sono alto 185 cm e ho deciso di accorciarlo a 770 mm, una misura che, a dire il vero, non avevo mai provato prima. Solitamente utilizzo manubri in alluminio tagliati a 760 mm o 780 mm, a seconda della bici: la misura maggiore per quella da bike park.  
Il produttore specifica che il manubrio non deve essere accorciato sotto i 740 mm, ma con la lunghezza da me adottata è stato possibile montare tutti i comandi mantenendo le posizioni abituali.
Ho scelto di abbinarlo a delle manopole Peaty’s Monarch nella versione Mushroom, già testate in precedenza su Bicilive.
Rispetto al manubrio OC di serie, dotato di un rise di 20 mm, la geometria del OneUp mi è risultata più piacevole grazie al rise di 35 mm e all’angolazione di 5° di upsweep e 8° di backsweep, simile a quella dei manubri Renthal FatBar e FatBar Lite che utilizzo sulle altre mie biciclette. In particolare, il maggiore rise rispetto al manubrio OC mi ha convinto appieno.
Questa geometria offre una sensazione di guida molto comoda, sia nella percorrenza che nelle curve più chiuse.
La costruzione in fibra di carbonio contribuisce a smorzare efficacemente le vibrazioni, restituendo una guida precisa e controllata.
Pur non avendo mai sofferto di dolori a mani o polsi con manubri in alluminio, ho trovato l’abbinamento tra il carbonio e le manopole Peaty’s Mushroom particolarmente confortevole.

Qui invece lo spazio per far passare il cavo sotto alla manopola.

La versione E-Bar, pensata specificamente per le e-bike, consente il passaggio interno di alcuni cavi. 
Tuttavia, non ho sfruttato questa possibilità, poiché il mio cockpit risulta già “pulito” grazie al passaggio cavi integrato nella serie sterzo e al comando remoto mini remote di Bosch, che è wireless.
Per trovare la giusta regolazione dell’inclinazione anteriore/posteriore, ho effettuato alcune uscite di prova partendo da una posizione “neutra”, inizialmente allineata all’angolo di sterzo della mia bici, utilizzando la scala graduata incisa sul manubrio. Le tacche riportanti i gradi, posizionate accanto all’area di serraggio, le ho fatte coincidere con il bordo interno dell’attacco manubrio, come suggerito dal produttore: una procedura semplice e ben illustrata sul sito ufficiale OneUp.
In fase di pedalata, ma soprattutto in discesa su tratti sconnessi, il manubrio, se abbinato a una corretta taratura della forcella e alla giusta pressione del pneumatico anteriore, si comporta egregiamente, migliorando la precisione e il piacere di guida.
Alla domanda “Lo ricompreresti?”, la mia risposta è sì. Infatti, è tuttora montato sulla mia e-bike. Considerando quanto sopra e il prezzo di 169 euro, lo ritengo un acquisto assolutamente valido.

Impressioni Claudio Riotti: manubrio OneUp MTB V1 Carbon Handlebar

Sono alto 170 cm e peso 68 kg, generalmente uso manubri da 75 o 76 cm. Ho quindi tagliato il manubrio OneUp a 76 cm ma credo che toglierò ancora 5 mm per parte se non addirittura 10 mm per lato per arrivare al limite consigliato di 74 cm (che diventano 75 con le manopole montate).

So che state facendo una faccia strana: dalla mia esperienza, per la mia corporatura, la mia guida e i percorsi che frequento, ho riscontrato che un manubrio più stretto funziona meglio di uno più largo perché è più ergonomico.

La MTB si guida tirando e spingendo con le braccia e se pensiamo agli esercizi in palestra che replicano questi movimenti, difficilmente li vedremo fatti a braccia larghe (specialmente il tirare, provate a pensare a un movimento come quello della remata o di una “pulley machine”: si fa meglio a braccia strette). Quindi mi trovo meglio a guidare con le braccia un po’ più strette perché ergonomicamente è più funzionale.

L’utile scala graduata che permette di allineare il manubrio all’attacco manubrio.

Ma con un manubrio più stretto la bici non perde in stabilità?

Per la stabilità, le MTB e le e-MTB moderne ne hanno in abbondanza grazie a geometrie più rilassate e interassi più lunghi, quindi meglio cucirsi su misura il cockpit senza farsi influenzare troppo da falsi miti o da quello che montano di serie le aziende.

Purtroppo oggi la moda del “c’è l’ho più largo di tutti” sta veramente spopolando e basta guardare i social per vedere gente che guida con le braccia larghissime, bloccata in una posizione innaturale (tra cui tantissime ragazze e ragazzini) e poi non riescono a curvare nello stretto dando la colpa alle ruote da 29″.

Con un manubrio tagliato in base alla propria corporatura la bici diventa più scattante, le spalle ne risentono meno in caso di errori di traiettoria o insaccate e nei percorsi stretti si passa più agevolmente tra alberi, pareti rocciose o staccionate.

Arrivando al OneUp V1, è andato a sostituire il manubrio Truvativ Descendant carbon che avevo sulla mia eMTB Moustache Trail 9 da un anno circa: pur dello stesso materiale e geometrie simili, la differenza è stata percettibile con un migliore assorbimento delle vibrazioni.

Dopo qualche mese ho poi montato il V1 sulla nuova Moustache Game 2025 che ho in uso, andando a sostituire il manubrio di serie in alluminio (sempre tagliato a 75 cm): qui l’aumento di comfort è stato notevole (quello di serie aveva un  rise minore) con una riduzione delle vibrazioni e mani e braccia “più fresche” dopo uscite di tre/quattro ore

Unito alla dimensione da me adottata, la sterzata risulta anche più reattiva e immediata.

Conclusioni

I manubri in carbonio OneUp Components che abbiamo testato si confermano come dei prodotti di alta gamma, pensati per ciclisti esigenti che non vogliono rinunciare a comfort e prestazioni, sia su MTB tradizionali che in sella a una e-MTB.

Tutte le caratteristiche che offrono (forma, materiale, geometria e costruzione) si sommano in un prodotto davvero efficace nello smorzare le vibrazioni e ridurre l’affaticamento delle braccia.

Il rapporto qualità prezzo è buono, sarebbe stato bello vedere un kit di adesivi già presente nella confezione ma comprendiamo la scelta di OneUp di lasciare scegliere il colore del kit all’utente finale.

Continueremo ad usarli sulle nostre MTB ed ebike e se qualcosa cambierà nel corso dei mesi non mancheremo di aggiornare questo articolo.

Leggi anche la news “V3, i nuovi reggisella telescopici di OneUp Components“.

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A proposito dell'autore

Dopo aver ritrovato il piacere di pedalare la MTB nel 2017 all’età di 44 anni, la passione per “le ruote grasse” mi ha spinto a frequentare i trail con costanza. La montagna e i bike park, hanno orientato sempre più il mio coinvolgimento verso il gravity. La bicicletta, la sua manutenzione e l’attrezzatura per il biker, ormai sono diventati il mio interesse principale.