Siamo stati invitati al press camp ufficiale dell’azienda tedesca Schwalbe (www.schwalbe.com) nella splendida cornice di Finale Ligure (SV) per testare in anteprima il nuovo Albert Gravity, uno pneumatico concepito per un uso all-round enduro, e-MTB e DH.

Oltre a un nuovo nome “singolo”, quindi non più doppio come ci aveva abituato Schwalbe con i vari Magic Mary, Eddy Current o Tacky Chan, l’Albert vanta una costruzione completamente nuova chiamata Radial, radiale.

In che cosa consiste?

Prendendo spunto dal mondo delle macchine, l’orientamento dei fili per pollice (thread per inches, la sigla “TPI” che indica la costruzione dei pneumatici, generalmente a 45°) è stato cambiato e reso più obliquo di modo da aumentare il contatto con il terreno, la duttilità della carcassa e quindi il grip.

Questa tecnologia è stata sviluppata sui campi gara di downhill e ha permesso di ottenere già 14 vittorie in Coppa del mondo DH con questo pneumatico, tra cui quelle del mitico Amaury Pierron (Team Commencal/Muc Off), che vinto a Les Gets e in Val di Sole con un vantaggio enorme rispettivamente di 6,498 secondi e 4,893 secondi.

Per fare un esempio sulle diverse pressioni che questi pneumatici richiedono, nella sua incredibile run a Les Gets  Amaury Pierron, secondo Schwalbe, stava utilizzando pneumatici Dirty Dan Radial Pro gonfiati a 2,0 bar (30 psi) all’anteriore e 2,1 bar (31 psi) al posteriore, in condizioni estremamente bagnate e scivolose!

L’Albert è disponibile in due modelli di carcassa, Gravity Radial e Trail Radial.

Sono quattro le misure per il Gravity Radial, 27.5×2.50″, 27.5×2.60″, 29×2.50″, 29×2.60″ mentre sono due per il Trail Radial, 27.5×2.50″ e 29×2.50″.

Le mescole disponibili al momento sono la Addix Ultra Soft caratterizzata dal pallino viola nella tabella qui sotto e la Addix Soft (pallino arancione).

I prezzi sono di 79,90 euro per l’Albert Gravity Pro e 73,90 euro per l’Albert Trail Pro.

Qui sotto trovate anche i pesi di ogni modello.

Vi ricordiamo la nostra guida alla scelta agli pneumatici enduro di Schwalbe per iniziare a capire quali siano gli altri “attori” presenti in gamma gravity Schwalbe, poi nelle conclusioni dell’articolo vedremo anche dove va a piazzarsi il nuovo Albert Gravity.

Inoltre, assieme all’Albert arriva anche lo Schwalbe Shredda specifico per e-MTB e una nuova versione del Magic Mary radiale.

Pneumatico Schwalbe Albert Gravity, caratteristiche tecniche

Innanzitutto, la disposizione radiale permette al materiale della carcassa di sovrapporsi in modo più breve e con minore tensione. Di conseguenza, lo pneumatico si deforma in modo più mirato e può reagire in modo molto più flessibile e adattabile alle irregolarità senza sacrificare la sicurezza.

Schwalbe definisce il nuovo Albert Gravity “robusto, sicuro, confortevole, versatile”.

Il disegno è quello che va per la maggiore ultimamente con un’alternanza di file centrali a 2 e a 3 tasselli. Notare gli intagli su ogni tassello per far sì che si adattino a ogni condizione di guida.

 

CARATTERISTICHE

  • Sicurezza in ogni condizione e terreno, comportamento di guida prevedibile e senza sorprese
  • Profilo più rotondo
  • Tasselli con disegno ottimizzato per maggiore grip e controllo
  • La carcassa radiale consente una maggiore impronta a terra e più assorbimento delle asperità
  • Adatto a tutte le superfici fuoristrada ma funziona meglio su terreni più duri
  • Non è uno pneumatico orientato alle gare ma un tuttofare da enduro
  • Non specifico per e-mtb o bici tradizionali: vantaggi su entrambe
  • Per bici con escursione min. 150 mm (enduro/gravity)
  • Universale per anteriore e posteriore

PRO

  • Più grip
  • Minore rimbalzo
  • Caratteristiche di guida più morbide e fluide
  • Stessa resistenza ai tagli sui fianchi e sul battistrada

CONTRO

  • Piccolo aumento percentuale in resistenza al rotolamento
  • Minor protezione contro gli snake bites ovvero i tagli doppi del pneumatico dovuti all’impatto sul cerchio

Con la nuova carcassa Schwalbe dichiara il 30% in più di “contact patch” ovvero di impronta a terra, alla stessa pressione di uno pneumatico con carcassa tradizionale e il 10% di impronta a terra in più con 0,5 Bar in più.

Questo vuol dire che, utilizzando l’Albert Gravity al posto di un Magic Mary con carcassa Super Gravity, possiamo girare a pressioni più alte per evitare stallonamenti, danni al cerchio e forature ma avere ugualmente il 10% di grip in più.

Confronto con altri pneumatici Schwalbe:

  • Tacky Chan: necessita di una guida più precisa, più attiva, orientata alla gara
  • Nobby Nic + Wicked Will: sono pneumatici da trail all-mountain
  • Magic Mary (anch’esso disponibile nella nuova versione con carcassa radiale): ideale per terreni sconnessi e più morbidi poiché il disegno del battistrada è più aperto e più cedevole

Infine, ad eccezione della mescola ADDIX Ultra Soft, gli pneumatici radiali sono prodotti con nero fumo riciclato (rCB), che è un prodotto diretto del sistema di riciclo Schwalbe e sostituisce il 100% di nerofumo di origine fossile.

In questo modo, si risparmia l’80% di CO₂ equivalenti, senza compromettere la qualità e le prestazioni degli pneumatici. Ne abbiamo parlato anche nell’articolo dedicato allo Schwalbe Green Marathon, il primo pneumatico realizzato con una percentuale di materiali riciclati e rinnovabili pari all’80%.

Foto di Claudio Riotti durante il test dei pneumatici Schwalbe Albert Gravity da MTB DH ed enduro a Finale Ligure

Il test sul campo

Da circa due mesi ho montato l’Albert Gravity Pro nella versione Addix Ultra Soft all’anteriore e Addix Soft al posteriore (entrambi da 2.6″) sulla mia e-MTB Moustache Trail 9, una biammortizzata con 150 mm di escursione sulle ruote. Come riferimento, sono alto 170 cm, uso una taglia M e peso circa 74 kg vestito con marsupio, casco e protezioni.

Generalmente uso degli inserti in entrambe le ruote, nello specifico i nuovi Vittoria Air-Liner Protect Enduro e Downhill di cui abbiamo recentemente pubblicato il test. Le pressioni che utilizzo variano da 1/1.3 Bar anteriore e 1.2/1.6 Bar al posteriore a seconda dei pneumatici utilizzati e dei trail percorsi.

Il press camp era in collaborazione con i ragazzi di Evolve Bike Shop di Finale Ligure, super organizzati!

Partiamo dalla presentazione degli Albert a Finale, dove Schwalbe ha organizzato le cose in modo impeccabile dato che da anni collabora con Evolve Shop e assieme preparano i test camp per gli atleti sponsorizzati dal brand tedesco.

Abbiamo avuto la parte finale di Roller Coaster, uno dei trail di riferimento del Finalese, risistemata e dedicata solo a noi giornalisti (il tratto chiamato San Pantaleo); in più c’era una base di appoggio con area tech e area food a disposizione, meccanici pronti a ogni esigenza e feedback, shuttle e guide per le risalite e, dulcis in fundo, la prima parte di Roll-Up, il sentiero dedicato alle e-MTB, appena pulita e tirata a lucido da provare in sella alle nostre ebike (se non lo avete ancora provato, fatelo, è uno spettacolo!).

Foto di Claudio Riotti durante il test dei pneumatici Schwalbe Albert Gravity da MTB DH ed enduro a Finale Ligure

In salita tecnica la trazione e la capacità di conformarsi al terreno dell’Albert sono di altissimo livello, davvero di riferimento.

l “blind test”

Per effettuare una sorta di “blind test”, alla cieca, Schwalbe ci ha prima montato una coppia di Magic Mary Super Gravity Addix Soft, gomma conosciuta e provata da tutti, per effettuare le prime discese (e salite), valutare e conoscere i trail e avere così un benchmark, un punto fermo da cui muoversi a livello di pressioni e sensazioni.

Le gomme sono state montate rigorosamente tubeless e senza inserti. Le mie pressioni si sono assestate a 1.38 Bar anteriori e 1.55 Bar posteriori.

Dopo tre discese ci ha montato una coppia di Albert Gravity Pro Addix Soft ma senza dire nulla sui nuovi pneumatici così da non avere input o preconcetti che spesso nascono durante le presentazioni e poi influenzano inevitabilmente i test successivi.

Se ci seguite da un po’ saprete anche che il sottoscritto, quando prova per le prime volte dei componenti o delle bici, evita con cura di leggere qualsiasi comunicato stampa o informazione sul prodotto stesso proprio per non farsi influenzare.

Foto di Claudio Riotti durante il test dei pneumatici Schwalbe Albert Gravity da MTB DH ed enduro a Finale Ligure

Le prime discese con gli Albert sono state “strane” perché sembrava che il pneumatico, utilizzato alle stesse pressioni dei Magic Mary (1.38 Bar anteriori e 1.55 Bar posteriori con carcassa Super Gravity quindi doppia spalla), fosse troppo molle a livello di “polliciometro”, cioè tastandolo con le dita; sui trail però il comportamento era ottimo e in alcuni frangenti migliore del Magic Mary: grande grip e sicurezza, ottima transizione dal centro ai tasselli laterali, un buon compromesso tra scorrevolezza e aderenza sia in discesa, in frenata e in salita tecnica.

Il terreno era secco e polveroso e ad ogni passaggio (eravamo circa una ventina in totale) la polvere e le buche aumentavano. Dopo una paio di discese per abituarmi alla sensazione diversa dell’Albert, più “morbidosa” se vogliamo, mi sono fatto montare una versione Addix Ultra Soft all’anteriore e con la stessa pressione ho fatto ancora due prove.

Qui ho potuto percepire la sottile ma fondamentale differenza che una mescola ultra soft può dare, ovvero quel pizzico di grip in più nelle sezioni con una spanna di povere sotto le ruote e nei tratti con terra molto dura, quasi come cemento, dove nelle discese precedenti sentivo scappare leggermente l’anteriore.

Nell’ultima discesa sono andato più forte (ottenendo un PR sul mio Strava) e con più sicurezza, anche se ero più stanco dopo una giornata di prove e il trail era molto più scassato rispetto alle prime discese della mattina. Qualche piccola botta al cerchio, specialmente all’anteriore, c’è stata ma senza nessun danno visibile e soprattutto senza tagli sul copertone.

Da segnalare che su circa 25 persone tra staff e giornalisti, nessuno ha forato o avuto problemi alle gomme in un’intera giornata di test a Finale Ligure con anche una discesa finale sul trail Crestino.

Foto di Claudio Riotti durante il test dei pneumatici Schwalbe Albert Gravity da MTB DH ed enduro sulla Via del Sale

Test di grip in “nose press” su roccia per l’Albert Gravity: promosso.

Sui trail di casa e sull’Alta Via del Sale

Ho poi portato gli Albert Gravity sui “miei” trail dove effettuo tutti i test che trovate su Bicilive e che uso come riferimento, oltre a uno spettacolare weekend sull’Alta Via del Sale in Piemonte in versione E-Enduro, quindi con varianti molto tecniche in discesa e salita su sentieri esposti e rocciosi.

Ho “giocato” un po’ con le pressioni per valutare se effettivamente il grip restava alto anche con le gomme leggermente più dure ed effettivamente è così: con 1.5 Bar anteriori e 1.8 posteriori ho evitato quasi completamente le botte ai cerchi ma la confidenza e l’aderenza sono rimaste ad alti livelli. Chiaramente l’effetto “assorbimento” è leggermente diminuito ma davvero di poco.

La scorrevolezza è di pari livello con altri pneumatici di simile mescola e carcassa.

Dopo diverse uscite ho provato a stallonarlo per rabboccare un po’ di lattice e l’operazione è stata semplicissima, l’ho ritallonato usando solo le mani senza nessun leva gomme e senza sforzo.

I tasselli centrali sono leggermente più bassi di quelli laterali per aumentare la scorrevolezza.

Questa morbidezza dello pneumatico si traduce in qualche piccolo semi-stallonamento in più durante la guida (quelli dove esce qualche goccia di lattice, si perde qualche 0.1 bar e basta), specie se vi piace “svrappare” le sponde, ovvero entrare molto forte in curva pompando la bici in stile moderno.

Per questo suggerirei ai rider più esperti e “smanettoni” di alzare leggermente le pressioni rispetto all’uso abituale (specialmente al posteriore) per evitare delle eventuali perdite di liquido sigillante e di aria.

Questo il pneumatico posteriore dopo due mesi di test. Solo i tasselli centrali evidenziano un leggero consumo.

Nei due mesi di test il consumo è poco evidente all’anteriore mentre i tasselli posteriori iniziano leggermente a mostrare segni di usura ma su una e-MTB e con molta salita tecnica su roccia questo è normale.

Ho poi provato le Albert su altre due e-MTB, la Thok TP4 che abbiamo assaggiato assieme a Stefano Migliorini e che si è rivelata davvero un’ottima ebike che presto avremo in test a lungo termine, e in occasione del test del motore Bosch CX 2025 con sistema di cambiata automatica eShift TRP e anche nel test sistema di frenata intelligente Bosch eBike ABS Pro per e-MTB.

Foto di Claudio Riotti durante il test delle gomme Schwalbe Albert Gravity Pro.

In entrambe le situazioni, come potete vedere nei video che sono corredati agli articoli e nella foto qui sopra, le condizioni erano fangose con rocce e radici viscide, pioggia battente e sentieri quasi tramutati in piccoli ruscelli.

Ebbene, anche in questi frangenti l’Albert Gravity si è rivelata estremamente affidabile come grip e sicurezza di guida, pur non essendo uno pneumatico specifico per fango.

In curva il comportamento è prevedibile senza alcun accenno a “mollare” il grip improvvisamente come successo con altri pneumatici.

Conclusioni

Sono abbastanza esigente in termini di gusti sui pneumatici e devo dire che qui Schwalbe ha fatto davvero centro: ho portato questo nuovo pneumatico su rocce fisse, smosse, su terreni morbidi e compatti, sia asciutti che bagnati, su trail preparati con salti e sponde e su sentieri naturali con terra nera e aghi di pino.

In tutte le situazioni l’Albert Gravity Pro si è rivelato un’ottimo all-rounder che predilige sì i terreni compatti ma che mantiene ottime performance anche su fondi umidi e fangosi.

Perfetto all’anteriore con mescola Addix Ultra Soft, ottimo al posteriore con la Addix Soft che dona grande grip in frenata e in salita.

La nuova carcassa radiale va provata, ha un comportamento diverso rispetto a tutte le altre coperture che ho testato e mi piace molto perché è morbida ed elastica, permette sia di sentire ogni cosa che ci passa sotto alle ruote sia di assorbire tutti i piccoli impatti e le vibrazioni ad alta frequenza. Allo stesso tempo è robusta e sostiene bene in curva e negli impatti più grandi.

A mio avviso la scorrevolezza dell’Albert radiale è buona ed è simile ad altri pneumatici con disegno di tasselli, carcassa e mescola simile (ad esempio un Maxxis Assegai MaxxGrip DH Casing, un Michelin E-Wild o il Pirelli Scorpion Enduro Race M DualWall SmartEvo DH che abbiamo testato).

La stessa sensazione è confermata da tutti gli altri test che si trovano online: se qualcuno vi dice diversamente è perché probabilmente non ha una tecnica sufficiente a fargli percepire i vantaggi di questo pneumatico o lo ha erroneamente inteso come una gomma da cicloturismo.

Su un utilizzo e-MTB comunque sono dispostissimo ad avere uno pneumatico leggermente meno scorrevole ma che dà una confidenza altissima.

Ovviamente il discorso cambia su una MTB tradizionale, dove volendo si può valutare l’utilizzo di una carcassa Trail, più leggera di 150 grammi circa, magari all’anteriore, ma non avendo ancora testato un Albert Trail su una MTB preferiamo non esprimere nessun parere a riguardo.

Il prezzo di 79,90 euro è allineato con quello di altri brand; aggiorneremo l’articolo prossimamente per valutare il consumo e la resistenza a lungo termine.

Per ulteriori informazioni su questi pneumatici o su tutti gli altri prodotti realizzati dall’azienda con sede a Reichshof vi invitiamo a visitare il sito web ufficiale Schwalbe.

Infine, per chi non lo sapesse, Schwalbe si è posta una serie di ambiziosi traguardi entro il 2025 riguardo alla sostenibilità.

Sempre su questo tema abbiamo parlato del riciclo delle camere d’aria di Schwalbe in Italia.

Se sei appassionato di gravel, abbiamo parlato della nuova gamma G-ONE RX PRO e della gamma di pneumatici gravel Schwalbe e di come sceglierli.

E ancora, sempre della gamma gravel e ciclocross abbiamo testato lo Schwalbe G-One RS e anche lo Schwalbe X-One RS.

Del brand tedesco abbiamo anche i seguenti contenuti:

A proposito dell'autore

Sono cresciuto sulle due ruote: BMX, motocross, le prime MTB negli anni 80. Dal 2007 ho gareggiato per 10 anni nel downhill e nell'enduro in tutta Italia. Dal 2013 al 2019 ho lavorato con la scuola MTB Gravity School anche a Whistler, in Canada. Sono istruttore Federale FCI e Guida Nazionale MTB. Ho visto nascere BiciLive.it nel 2013 e ora mi occupo di MTB, ebike ed eMTB. La bici è il mio pane quotidiano!