Test scarpe MTB Adidas Five Ten Freerider Pro BOA Li2: comodità e grip elevati Claudio Riotti 27 Dicembre 2025 Test Abbiamo messo alla prova la Adidas Five Ten Freerider Pro BOA in nove mesi di test. Questo modello è pensato per garantire prestazioni elevate con pedali flat e una regolazione precisa, eliminando il fastidio delle tradizionali stringhe. Ne abbiamo parlato nell’articolo di presentazione qualche mese fa dove trovate tutte le specifiche. Qui le riassumo in modo più sintetico, unendo ovviamente le mie considerazioni finali ma anche quelle del redattore e tester Matteo Cevenini che sta utilizzando la versione senza BOA. Adidas Five Ten Freerider Pro BOA, caratteristiche tecniche Con il sistema BOA Fit, la calzata si può adattare in tempo reale: basta ruotare la rotella per stringere e ottenere un controllo maggiore nelle discese tecniche, oppure allentare subito dopo la pedalata o durante le salite. La punta rinforzata in Poron XRD che si indurisce all’impatto offre una protezione extra, mentre l’intersuola ammortizzata supporta efficacemente sia durante la pedalata sia nelle fasi a piedi. La tomaia è visibilmente asimmetrica e la punta è molto robusta. In collaborazione con BOA, questa scarpa integra il sistema PerformFit Wrap, caratterizzato da una tomaia asimmetrica che distribuisce uniformemente la pressione, avvolgendo il piede con sicurezza e riducendo i punti di pressione sulla parte superiore del piede. Il design ottimizzato migliora la connessione tra piede e intersuola, favorendo un trasferimento di potenza più efficiente e una buona tenuta del tallone, spesso carente in molte scarpe da MTB. La suola in gomma Stealth assicura il classico “grip FiveTen” eccellente, mentre la tomaia a rapido asciugamento e l’intersuola dal flex bilanciato completano la dotazione tecnica. L’aspetto è “vissuto” ma durante tutto il test non ho avuto nessun problema con i cavetti del BOA. I pin dei pedali hanno lasciato i segni sul fianco della scarpa. Le Freerider Pro BOA in pillole BOA Fit System con protezione dalle rocce: fit preciso e un miglior trasferimento della potenza e maggior protezione del sistema Grip in gomma Stealth S1 e suola DOTTY brevettata Maggiore rigidità per un migliore trasferimento di potenza, Puntale protettivo in Poron XRD che si indurisce all’impatto Intersuola in EVA con supporto Pro-Moderator Peso: 392 g rilevati taglia 10.5 US (singola scarpa) Due colori, bianca o nera Prezzo: 170 euro Foto: Nicola Da Monte. Spot: Finale Ligure (SV). La prova sul campo Solita premessa: fidatevi dei nostri giudizi sulle taglie ma è ovvio che caschi, protezioni, scarpe, ecc. sono tutte cose molto personali che consigliamo sempre di provare prima di acquistare. Partiamo dalla vestibilità: possiamo dire che si avvicini a una misura standard. Generalmente porto il 10 US, quindi 43.5, ma di queste ho preferito il 10.5 US per poterle indossare anche d’inverno con delle calze spesse. Ho un piede magro ma le Freeride Pro BOA fasciano bene il collo e lo spazio sopra alle dita del piede, senza mai stringere troppo e senza creare punti di pressione. Le ho portate su tantissimi trail diversi passando trail naturali al bike park, dalle sabbie di Rive Rosse (BI) alla sabbia vulcanica del vulcano Etna durante il test della MTB da freeride GHOST Poacha. Le ho usate con svariate coppie di pedali tra cui gli ottimi Base Pedals” di e*thirteen che sono tra i più “gripposi” in assoluto, i nuovi OneUp Wave che abbiamo testato recentemente e anche i LOOK Trail Roc+. Partiamo dalla suola, che è più rigida rispetto a una scarpa standard “da tennis” ma resta comunque molto morbida per essere una scarpa da MTB flat. Questo ha tre vantaggi: riduce l’affaticamento del piede durante la pedalata, permette di sentire bene il pedale sotto al piede e anche dopo una giornata intera risultano comode, anche per guidare ad esempio la macchina. Paragonandole alle Freerider PRO con le stringhe, che ho usato per anni, sembrano decisamente più morbide e bastano un paio di uscite iniziali di assestamento per arrivare al massimo comfort. Il vero punto di forza rispetto al modello con le stringhe è ovviamente il sistema BOA: posso indossarle e toglierle in pochi secondi e la regolazione è rapida e precisa. Basta una semplice rotazione della rotellina per allentare o stringere la calzata. Foto: Nicola Da Monte. La rotella del BOA ha una piccola protezione inferiore contro gli impatti e la trovo molto utile, ho urtato/sfiorato occasionalmente dei ceppi o dei sassi senza riportare problemi di funzionamento. Finora la linguetta non si è mai accartocciata né ha creato fastidi, bisogna però posizionarla bene in centro quando si stringe la scarpa perché nel mio caso, con la forma del mio piede, ogni tanto tende a spostarsi di lato (senza però creare fastidi). Le ho testate in giornate molto calde e la traspirabilità è abbastanza buona ma anche e anche con 2° in inverno (e un buon paio di calze in lana merino) tengono discretamente caldo. Sono scarpe abbastanza leggere ma al contempo robuste e protettive. Infatti, in molte uscite mi è capitato di urtare con la punta sassi e ceppi senza però avere nessun problema: la protezione extra offerta dalla punta rinforzata è davvero notevole. Dopo otto mesi di test si iniziano a vedere i normali segni di usura ma il grip è ancora altissimo. Grip e durata La morbida suola Stealth dotata di piccoli cerchi è ancora tra le migliori sul mercato, assieme alle suole delle scarpe flat di Fox e di Specialized. In ogni condizione abbiamo un posizionamento del piede preciso e sicuro. I pin dei pedali penetrano nella gomma e spesso si ha l’impressione di essere “agganciati” alla bici. Questo deve piacere ma a mio avviso è così che dovrebbe essere se si pratica trail, all mountain o enduro: il grip sui pedali è fondamentale per la sicurezza di guida e il massimo divertimento in sella. Naturalmente se vogliamo un’alta aderenza dobbiamo mettere sull’altro piatto della bilancia una durata inferiore della suola. Le foto che vedete sono state scattate dopo otto mesi di utilizzo con circa un’uscita a settimana. Nel frattempo è passato un altro mese e l’usura si è fatta ancora più evidente nei punti di maggior pressione sui pedali: nonostante ciò le prestazioni sono ancora ottime. Per darvi un’idea, ho un paio di Impact Pro che hanno circa sei anni e che uso per fare trailbuilding. Anche queste, seppur consumate quasi fino all’intersuola, hanno ancora un buon grip sui pedali. Inoltre, se la suola dovesse consumarsi al punto di compromettere le prestazioni, è bene sapere che molti calzolai specializzati possono risuolarvi la scarpa con una suola Vibram XS Ride che non ha nulla da invidiare alla suola Stealth, anzi ha ancora più grip se si deve spingere la bici in salita o se si cammina in discesa. Difatti su questo aspetto preferisco la suola delle Impact Pro che ha dei tasselli tondi più piccoli su punta e tallone proprio per dare più aderenza nei momenti “off the bike”. Le impressioni di Matteo Cevenini Sto utilizzando la versione standard delle Freerider Pro flat che ho recentemente acquistato approfittando di un’offerta di fine stagione. Noi di Bicilive non ci limitiamo a testare solo i materiali che arrivano in redazione ma spesso, per piacere e interesse personale, acquistiamo vari prodotti di cui vogliamo capire il funzionamento per poterli poi recensire e condividere con voi lettori. Nel caso delle Five Ten Freerider Pro parliamo di un prodotto che possiamo definire un vero e proprio “best seller” di Adidas/Five Ten, conosciuto ormai da molti appassionati del settore. Personalmente erano diversi anni che non usavo delle Five Ten perché tra le numerose calzature che possiedo (per curiosità e per collaborazioni con brand diversi come Ride Concepts, Crankbrothers, First Degree, Suplest, Vibram e altri) avevo un buon ricordo delle prime Freerider acquistate nel 2017, specialmente per quanto riguarda il grip. Le Freerider Pro classiche. La suola proprietaria Stealth è sempre stata tra le mie preferite e l’ho sempre utilizzata come punto di riferimento per confrontare altre scarpe flat. Nelle giornate estive, anche solo camminando su pavimentazioni lisce, la suola delle Five Ten offre una sensazione particolare, quasi come se si incollasse al terreno. Questa sensazione è ulteriormente amplificata quando si è in sella sui pedali flat di qualsiasi tipo. Dove altre calzature offrono il massimo del grip solo in relazione alla geometria del pedale e alle dimensioni dei pin, la suola delle Freerider Pro si è sempre dimostrata all’altezza delle aspettative, indipendentemente dalle variabili. Inoltre, la forma della tomaia avvolge bene il piede, tenendolo fermo (nonostante io abbia un piede molto magro e una taglia di scarpa US 11), proteggendolo sia nella parte anteriore che posteriore, dove la scarpa è ben costruita. Il materiale della tomaia è anche sufficientemente traspirante, nonostante la protezione che offre. Il tallone, ben avvolto, rimane in posizione, anche durante le fasi in cui si spinge a piedi la bicicletta in salita. In queste circostanze, il grip offerto dalla suola sul terreno è eccellente. L’intersuola è mediamente rigida, permettendo così un buon trasferimento di potenza durante la pedalata. Alla domanda “Le compreresti di nuovo?” la risposta è… l’ho già fatto, e lo rifarei anche anche a prezzo pieno. Conclusioni Si può migliorare ulteriormente un “best seller”? Sì, ed è quello che Five Ten ha fatto con le Freeride Pro BOA. Se usate abitualmente i pedali flat e cercate un modello davvero comodo da calzare, togliere e regolare e soprattutto con molto grip, queste scarpe fanno per voi. Il prezzo di 170 euro è da top di gamma, certo, ma lo sono anche le prestazioni. Five Ten è distribuito in Italia da 4Guimp. Per maggiori informazioni o acquisti è possibile contattare 4Guimp srl via email (info@4guimp.com) o telefonicamente (+39 010 8935035), ma anche visitando il sito www.4guimp.it/. Per i prodotti Adidas Five Ten ecco il sito ufficiale: www.adidas.it/five_ten Altri test e info: Test scarpe MTB a sgancio FOX Union Boa Test scarpe MTB flat HG ACTO PRO con suola Vibram XS Ride Test scarpe MTB flat Endura Hummvee Test scarpe MTB flat Crankbrothers Stamp Street Fabio Wibmer Test scarpe MTB a sgancio rapido Fizik Gravita Tensor Test scarpe MTB a sgancio Five Ten Kestrel PRO BOA Test pedali MTB flat LOOK Trail Roc + Signature Se vi interessa l’argomento mountain bike leggete il nostro tutorial su come scegliere tra i pedali flat e i pedali a sgancio rapido come guidare la MTB come guidare una MTB elettrica in salita e discesa tutorial sugli schemi di sospensione della MTB protezioni MTB, quali sono e come sceglierle come regolare una MTB prima di usarla Test abbigliamento Endura GV500 Foyle: MTB e gravel Test marsupio MTB Camelbak Mule 5 completo MTB Double3 D3Combo madein Italy Test pedali MTB flat Crankbrothers Stamp 1 Gen 2 Invece qui trovate gli altri nostri test “In cottura”. 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